Marrucino? La commedia non è finita
Chieti – (di Vincenzo Ginefra, capogruppo PdL comune) – L’ultima grandiosità “teatrale” dell’amministrazione di centro sinistra sono stati i Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. In questa opera la realtà e la finzione finiscono col confondersi, e un protagonista, Canio, furente di gelosia, a delitto compiuto, esclama beffardo: “la commedia è finita!”.
Ma qui forse per tentare l’emulazione dell’opera di Leoncavallo continua la commedia …
Infatti, leggo con interesse che il Pd teatino ha chiesto e chiederà chiarimenti all’attuale Governo della città ancora su Teatro Marrucino, Supercinema, con due interrogazioni rivolte al Sindaco Di Primio dallo zelante consigliere Alessandro Marzoli.
In particolare il rampante consigliere, novello Canio, degno della migliore scuola di recitazione, sempre voglioso di mettersi in evidenza ed ancora scioccato dalla batosta elettorale delle ultime amministrative, chiede lumi “sull’attuale situazione contrattuale del personale impiegato nelle due strutture” e “sulle prospettive future dei dipendenti”.
Sarebbe utile capire se Marzoli ha ben compreso la reale condizione del Teatro Marrucino, della situazione economica allo stesso cagionata dalla allegra e sconsiderata amministrazione da parte della sinistra che come ultimo colpo di genio amministrativo, nell’agonia finale, per ripianare i debiti accumulati, ha dovuto stornare oltre quattro milioni di Euro, dilapidando fondi destinati a finanziare altri servizi in Città.
Invece di plaudire all’Amministrazione Di Primio che sta lavorando per far risorgere dal dissesto economico questa importante istituzione che la sinistra ha utilizzato (se queste notizie venissero confermato ma io non credo…) per cinque anni per il godimento di amici e amici degli amici ad uso “ufficio di collocamento” con assunzioni inutili e spesso clientelari.
Assunti che “forse” (se queste notizie venissero confermate ma io non credo…) oggi reclamano il conto a Marzoli e compagni che invece di adoperarsi per risollevare il teatro usano la stampa per lanciare appelli che assumono un sapore consolatorio per quelle persone che, purtroppo, abbagliate dalla necessità del lavoro, si sono fatti imbrogliare politicamente (se queste notizie venissero confermato ma io non credo…) da questi spregiudicati benpensanti che oggi assumono il ruolo dei censori: perché invece non rappresentano le istanze di coloro e delle ditte che hanno lavorato nel Teatro Marrucino e che oggi fanno parte dei creditori?
Marzoli si rivolga al Consiglio di Amministrazione del Teatro voluto da lui stesso e dal Centro sinistra rimasto in carica solo il tempo di produrre una montagna di debiti che pagheranno i cittadini di Chieti e ripensi all’inchiesta sui debiti del Marrucino, seppur archiviata, iniziata dopo l’esposto del collegio dei revisori dei conti?
La vicenda amministrativa è ancora all’attenzione della Corte dei conti che, al di là e indipendentemente dal rilievo penale, dovrà accertare se c’è stato un danno erariale che potrebbe essere determinato anche solo da una superficiale e non necessariamente dolosa gestione del denaro pubblico. Oggi il Centro destra, Sindaco Di Primio in testa, sta facendo salti mortali per far quadrare i conti attraverso scelte oculate nel responsabile tentativo di mettere ordine nel Teatro, sia dal punto di vista economico che artistico; infatti il sipario del Marrucino tornerà ad alzarsi giovedì 16 dicembre con il Nabucco di Giuseppe Verdi, e per salvare il titolo di Teatro lirico, l’amministrazione comunale ha predisposto una variazione di bilancio da 160mila euro certamente pochi a confronto dei circa 600mila euro spesi dal centrosinistra per una sola opera appunto i Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.»
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