Oscuri affaristi si stanno comprando la città


L’Aquila – ACQUISTATI A POCO CENTINAIA DI APPARTAMENTI – Chi dispone di soldi acquista a poco da chi ha bisogno di soldi, vive periodi di ansia e disperazione, è colpito da una catastrofe devastante come un terremoto. Inquietanti ombre affaristiche, che paiono ben agganciate nei centri di potere, tra i quali o dentro i quali nuotano con perizia e abilità. Si allungano sulla distruzione dell’area aquilana con illimitate risorse e voglia di fare affaroni. Ben 380 appartamenti di quelli attualmente occupati dagli sfollati sarebbero stati acquistati da una finanziaria potente e ammanigliata, che conta sul fatto di poterli rivendere a prezzo di mercato quando sarà finita l’emergenza. Dietro, ci sarebbero affaristi dai mille volti, società, maschere che celano interessi estesi non solo in Italia e in Europa, ma nei grandi paradisi fiscali del mondo. E’ l’inquietante risultato di inchieste, il cui contenuto è stato diffuso oggi, in coincidenza con la conferenza stampa di palazzo Chigi e con le parole dell’ex prefetto Gabrielli: durante il mio periodo, è stata sempre rispettata la legalità. Come sarebbero penetrati questi oscuri e voraci giganti dalle risorse senza fondo, pronti a comperare oggi e a fare lucro milionario domani? Attraverso le vie più o meno legali dell’affannoso dopoterremoto, anche sotto insegne insospettabili quanto autorevoli e munite di poteri d’emergenza. In momenti in cui non si andava tanto per il sottile, la gente soffriva, la stampa era soffocata da urgenze e superlavoro, o disattenta. Sull’argomento ci sono anche interrogazioni parlamentari, una delle quali firmata anche del deputato abruzzese dell’IdV Di Stanislao.
Nè va taciuto che altre ombre puntano su L’Aquila, non solo dalle ‘indrine calabresi, cosa di cui c’è ormai la prova, ma anche dai clan dei campani, delle zone alta densità malavitosa come Casal di Principe. Due aggressioni, quindi: una dei grandi pescicani re di denari, un’altra della malavita che cerca affari ugualmente, ma percorre altre strade. L’odore dei soldi richiama gli avvoltoi, e si tramano tele velenose. Sono gli anni del dopoterremoto, i più difficili per la città di Federico II che forse dovrà cambiare nome. Città degli affari (sporchi) andrà benissimo. (G.Col.)


26 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.