Lettere in rivolta, difendere Univaq
L’Aquila – Il comitato Lettere in rivolta ha scritto: “Oggi siamo saliti sul tetto della nostra facoltà per opporci al ddl Gelmini come avviene nelle stesse ore in tutte le università d’Italia. Rifiutiamo questa riforma perché cancella il diritto allo studio, introducendo il prestito d’onore meritocratico al posto delle borse di studio fondate sul criterio del reddito, perché con l’introduzione del cda composto al 40% da privati esterni viene privatizzata di fatto L’Università , perché siamo contrari alla precarizzazione della ricerca.
Inoltre a L’Aquila protestiamo perché le restrizioni a cui è stottoposta l’università imporranno in particolare alla nostra facoltÃ
una drastica riduzione dell’offerta formativa a partire dal prossimo anno accademico. La nostra facoltà è sempre stata una parte vitale dell’università dell’Aquila, l’Università a sua volta è stata cuore pulsante della città . è per questo che chiediamo a tutta la città di condividere la protesta degli studenti e del mondo universitario.
Sottolineiamo che la protesta è stata AUTORGANIZZATA dagli studenti di Lettere ed ha raccolto l’adesione di ricercatori, professori, personale tecnico. anche in altre facoltà del nostro ateneo gli studenti hanno manifestato contro il DDL raccogliendo il nostro appello alla mobilitazione. Invitiamo tutte le organizzazioni degli studenti, a partire dall’UDU
che oggi insiema ai Giovani Comunisti ha aderito alla nostra iniziativa, a rilanciare il livello della mobilitazione prima della votazione del DDL alla Camera martedì 30. per questo proponiamo a tutti gli studenti una manifestazione di ateneo lunedì mattina alle ore 10 dal polo di Coppito fino alla sede della prefettura (presso la GdF) per esporre al
rappresentante del Governo la nostra contrarietà a questa riforma”.
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