COSPA: “Niente poltrone in agricoltura”


Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa, associazione di allevatori: “Continua imperterrito l’accattonaggio nei confronti del Cospa da parte dei sindacati e le forze politiche aquilane visto le numerose sono le telefonate arrivate allo scrivente. Tanta apprensione per il rinnovo del consiglio di amministrazione del consorzio di bonifica di Pratola, non si era mai visto, soprattutto quando c’è da difendere il mondo agricolo. Non si capisce quale sia l’interesse delle associazioni di categoria ad avere il monopolio per la gestione di questi enti agricoli. Tutte le infrastrutture amministrate dalle organizzazioni sindacali sono andate in malora. I fatti sono dimostrabili, come ad esempio: la centrale del latte di l’Aquila a due anni dal terremoto non ancora riesce a lavorare il latte, per non parlare della Cigno, centrale del Latte di Pescara, finita in mano alle multinazionali, (già da parecchio tempo), i prezzi degli ortaggi del Fucino, i quali vengono calmierati con la connivenza delle organizzazioni sindacali. Il consorzio di bonifica per decenni è stato commissariato, i sindacati non hanno alzato un dito, nonostante gli agricoltori fossero sommersi dagli aumenti delle cartelle consortili con l’aggravio dei disservizi. Non si sono impegnati a far attivare la centrale idroelettrica di Corfinio, mandando così l’ente sull’orlo del fallimento, tanto da far lievitare il debito del consorzio fino ad 1.430.000,00 euro. Ora, la Coldiretti insieme alla Cia vogliono presentare un lista di candidati avente in seno i dirigenti dell’organizzazioni e non i diretti interessati. Dirigenti che sono stati fallimentari alla gestione delle strutture sindacali. Dirigenti che vengono spostati da nord a sud dell’Italia per nascondere la loro incapacità professionale, ma abili a rimanere sulla cresta per al tutela delle loro poltrone a discapito di chi lavora e che loro dovrebbero rappresentare. Purtroppo l’agricoltura non è fatta di poltrone, le poltrone agricole sono i sedili dei trattori acquistati con cambiali che ora difficilmente il mondo agricolo riesce ad onorare, per colpa di chi non ci ha rappresentato a dovere. Gli agricoltori dell’Aquilano si vogliono togliere l’anello dal naso, perché hanno iniziato a capire che oltre agli animali selvatici che devastano i loro campi e sbranano i loro armenti, a questi guai si aggiunge le organizzazioni sindacali ove regnano da decenni personaggi che sono peggio dei predatori, i danni non si vedono subito ma con il passare degli anni. Ci hanno predato della nostra dignità, ma soprattutto del nostro lavoro, in quanto grazie a loro il mondo agricolo non riesce più ad andare avanti. È ora di cambiare e lo faremo iniziando dal consorzio di bonifica cacciando via i veri parassiti dell’agricoltura”.


26 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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