Beni culturali: molto è stato fatto
L’Aquila – La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo scrive: “In riferimento al comunicato ANSA diramato in data 25/11/2010, con il quale un folto numero di intellettuali afferenti all’ASSOTECNICI del MiBAC, all’associazione Bianchi Bandinelli, al Comitato per la Bellezza e Italia Nostra prendono posizione contro il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, duole constatare che ancora una volta non si faccia alcun riferimento ai risultati ottenuti, diffondendo invece notizie false ,tendenziose e diffamatorie riguardo all’attività svolta in condizione difficili e spesso a rischio vita. Infatti, il Ministero per i Beni e Attività Culturali, sin dal 6 aprile- giornata in cui è avvenuto il terremoto che ha devastato L’Aquila- si é attivato immediatamente attraverso le sue articolazioni presenti sul territorio: Direzione Regionale, Soprintendenze e Archivio di Stato, mettendo a disposizione delle strutture di Protezione Civile Nazionale le proprie conoscenze e capacità professionali, così come è avvenuto successivamente e per tutto il mandato del ViceCommisssario delegato ing. Marchetti e come avviene tuttora. L’attività effettuata da squadre di rilevamento danni ai beni culturali, composte da funzionari architetti, archeologi e storici dell’arte delle Soprintendenze e anche da ingegneri strutturisti (appartenenti ai dipartimenti delle Università italiane specializzate in ingegneria sismica) e da Vigili del Fuoco, con il coinvolgimento del gruppo ITC-CNR-AQ, è confluita in una banca dati che è nella disponibilità del Commissario per la Ricostruzione Presidente della Regione. La Direzione Regionale possiede una banca dati georeferenziata ( progetto ABC) in cui confluiranno in ragionevoli tempi tecnici, tutti i dati provenienti dalle squadre di rilevamento. Pertanto non corrisponde a realtà l’affermazione che non sia stato effettuato un censimento dei danni.
Fra le attività svolte, rincresce constatare il mancato riconoscimento persino del difficile trasferimento dei capolavori del Museo Nazionale d’Abruzzo a Celano-Paludi (AQ), struttura questa che è stata prontamente riconvertita in laboratorio per l’accoglienza e per gli interventi di messa in sicurezza delle opere , grazie ad un finanziamento CIPE. A questo proposito appare del tutto evidente che i solerti attori dell’iniziativa ignorano o non si siano accorti, o abbiano già dimenticato, quale funzione abbia assunto, dopo la tragica data del 6 aprile, il Museo di Paludi,ove sono ora conservati beni sia di interesse archeologico sia di interesse storico artistico, circostanza questa che rende la conduzione gestionale della struttura in questione prettamente interdisciplinare, alle dirette dipendenze di questa Direzione Regionale e con il controllo dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Artistico. Detta attività è stata a lungo elogiata da tutti gli organi di stampa, che hanno ribattezzato la struttura “l’Ospedale delle Madonne”, evidenziando un’attività che ha consentito alla Direttrice Regionale dott.a Anna Maria Reggiani, di ottenere un prestigioso riconoscimento quale, il Premio Rotondi per i Salvatori dell’arte 2010. Dispiace prendere atto che molti intellettuali sia siano fatti fuorviare da notizie diffuse ad arte a scopo puramente diffamatorio”.
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