L’Aquila tornerà davvero a volare? Manovre e sotterfugi, rischio di scippi: tutti all’erta
L’Aquila – Da un nostro affezionato lettore che ci prega di non riportare il suo nome (a noi ben noto) riceviamo: “Caro Gianfranco, ho come l’impressione che la direzione Regionale delle Entrate stia volando dall’Aquila. La sede attuale è a Pescara. Non hanno preso come altri un container per stare qui all’Aquila… ai dipendenti che vogliono lavorare all’Aquila ( alla faccia del povero Cialente che fece bloccare i trasferimenti dei dipendenti) stanno facendo pressione per andare ad Avezzano a Pescara o a Teramo… la cosa più bella è che stamattina nel camper ( un camper che fa ridere per quanto è vecchio) che è all’Aquilone si sono presentati 15 dipendenti per lavorare e l’agenzia delle entrate è stata costretta a rimandarli a casa perché tutti nel camper non ci entrano ovviamente….verifica pure quello che ti dico ma purtroppo ne sono certo. Se vuoi riportare la notizia ma non fare il mio nome perché ci sono dei miei parenti che lavorano lì… secondo te Gianfrà l’Aquila tornerà a volare?”.
(Ndr) – Se L’Aquila tornerà a volare, lo sapremo quando avrà spiccato il volo. Per ora starnazza goffa e malridotta al suolo, e non solleva che polvere e spesso fango, visto che piove e arrivano tempeste violente. I rischi che ciò che va via non torni, esistono. Così come ne esistono di peggiori, ben evidenti anche se tutti fanno finta di non aver capito: alti magistrati hanno affermato che occorre una sezione staccata della Corte d’appello, ovviamente a Pescara, perchè lì c’è un palazzo di giustizia enorme e per ora poco utilizzato. Non è un’ipotesi o un’idea, è una richiesta precisa e sottoscritta. Ma nessuno pare darle peso. Noi facciamo il contrario: mettiamo in guardia, e lo abbiamo fatto anche in passato sventando manovre. Chiunque, tuttavia, sappia bene una cosa: in caso di saccheggi e scippi, o furbate con etichetta terremoto, la città reagirà in modo forte. Molto forte, accentuato dalla disperazione attuale. In tanti potrebbero essere travolti e devastati più di quanto sia oggi la città . (nella foto: l’aquila reale per ora è a terra)
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