SEL: “Tutti gli incarichi del presidente…”


Pescara – Scrive il coordinamento regionale di Sinistra ecologia e libertà (SEL): “Il Presidente della Regione attualmente esercita le seguenti funzioni delegate: politiche regionali di cooperazione interistituzionale; affari della Giunta Regionale; attività internazionali; legislativo; coordinamento e supporto, affari generali e Bura; attività di collegamento con Ue a Bruxelles; delegazione di Roma; coordinamento di attività di promozione all’estero; programmazione e sviluppo; politiche nazionali per lo sviluppo, pianificazione territoriale, programmi complessi nazionali e regionali delle Aree urbane; politica energetica, qualità dell’area e SINA; tutela, valorizzazione del paesaggio e valutazione ambientale; conservazione della natura e Ape; assistenza legale,consulenza e attività amministrative per l’ambiente e il territorio; sussidiarietà; stampa; avvocatura regionale; statistica; segretariato generale della Presidenza.
A queste sue deleghe ‘originarie’ ha poi aggiunto, attribuendosele, quelle dell’ex assessore Stati: programmazione attività della Protezione civile; emergenze, interventi e volontariato; previsione e prevenzione rischi; gestione dei rifiuti; politiche per lo sviluppo sostenibile.
Infine, almeno per quanto riguarda l’esercizio di funzioni delegate, si è attribuito quelle del furibondo Lanfranco Venturoni, retrocesso al ruolo di suggeritore [!]: assistenza distrettuale, medicina di base e specialistica; investimenti strutturali e tecnologici; risorse finanziarie; assistenza distrettuale riabilitativa, medicina sociale e attività sanitaria territoriale; controllo e vigilanza; Programmazione sanitaria; assistenza distrettuale – assistenza farmaceutica; Assistenza ospedaliera pubblica e privata, lucrativa e non; Assetto istituzionale organi collegiali; Veterinaria; Pianificazione e sviluppo risorse umane; Gestione flussi informativi, mobilità sanitaria, procedure informatiche ed emergenza sanitaria; Prevenzione collettiva.
Ma, per sua esplicita ammissione, l’assunzione dell’interim alla sanità non è particolarmente impegnativo (con buona pace di Venturoni) essendo “l’esistenza di un assessorato alla sanità in una Regione commissariata un’anomalia”. Chi conta e lavora per le scelte della politica sanitaria regionale è in realtà il Commissario per l’attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, cioè ancora Gianni Chiodi.
Del resto Chiodi è un esperto di sanità, essendo stato prima della sua elezione a presidente della Regione un consulente – ben retribuito – della ASL di Pescara.
Non finisce qui, d’altra parte dulcis in fundo. Il Presidente Chiodi è Commissario delegato per la ricostruzione dell’Aquila e degli altri numerosi centri del cratere – funzione, questa, che fa tremare i polsi e che pertanto da sola meriterebbe un impegno a tempo pieno.
Infine, lo scorso 11 novembre a Istanbul è stato eletto Vice presidente dell’Aer, l’Assemblea delle regioni europee, alla presenza di una nutrita delegazione regionale, con trasferta a carico del bilancio regionale.
Tralasciamo, ma solo per stanchezza, di elencare gli incarichi politici di partito.
A chi lo ha accusato di essere “un’idrovora di cariche”, Il Presidente ha replicato che “visti i risultati ottenuti questa concentrazione di cariche non è certo controproducente”.
Che dire? Meno male che sulla scena politica abruzzese è apparso un deus ex machina, la cui giornata lavorativa non può misurarsi con l’umano fattore tempo – a meno che non riesca a economizzarlo così bene evitando magari gli spostamenti tra Teramo L’Aquila e Pescara grazie al suo ‘format familiare’ di gestione della politica regionale. E tuttavia, visto il convincimento forte con cui Chiodi affronta tali impegni, alcune domande serie s’impongono. Lavorare così tanto per fare cosa Presidente? Nella nostra Regione negli ultimi due anni si sono persi trentamila posti di lavoro, le ore di cassa integrazione, soprattutto a L’Aquila, sono aumentate in modo esponenziale. La città Capoluogo di Regione è nello stato in cui l’hanno potuta vedere sabato scorso le tante delegazioni giunte da tutta Italia, e l’inverno ormai alle porte (il secondo dal 6 aprile 2009) continuerà inesorabilmente l’azione distruttrice del sisma. Per non dire della sanità, dove un vero risanamento in termini innanzitutto di efficienza delle prestazioni appare ai cittadini abruzzesi come un miraggio.
Gli uomini politici soli al comando non evocano le imprese epiche dei campioni del ciclismo ma temperie storiche dei secoli passati. In un agile volume il costituzionalista Gustavo Zagrebelskyn (Sulla lingua del tempo presente) prende in considerazione lo slittamento semantico di alcune parole e frasi del linguaggio del potere e ne svela la loro funzione di strumento di omologazione del sentire comune. Tra le parole e frasi prese in considerazione da Zagrebelskyn troviamo ‘fare’, ‘lavorare’, ‘decidere’, ‘democrazia decidente’, ‘governo del fare’ e così via.
Presidente Chiodi non si faccia prendere dalla sindrome ‘del fare’ propria del Capo”.


25 Novembre 2010

Categoria : Politica
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