Ricostruzione: serve vera governance
L’Aquila – CHIODI E CIALENTE, BASTA DARE NUMERI – (di Lelio De Santis, Idv L’Aquila) – Il Presidente -Commissario ed il Sindaco – ex vice Commissario continuano a dare uno spettacolo indecoroso sul trasferimento dei fondi al Comune per la gestione dell’emergenza e per l’autonoma sistemazione, rinfacciandosi a vicenda in pubblico colpe e responsabilità dei ritardi e della confusione. Cialente continua a dire che i soldi non arrivano e Chiodi risponde che i fondi già trasferiti sono circa il 70% di quanto richiesto : chi abbia ragione poco importa ai cittadini, a tutti noi importa di più che le risorse finanziarie necessarie siano erogate in tempi certi e che i contributi per la ricostruzione siano disponibili in tempi ragionevoli e con atti trasparenti.
La gestione commissariale, purtroppo, comporta percorsi amministrativi conosciuti a pochi, prevede decisioni molto discrezionali nei modi e nei contenuti, e non contempla un minimo di controllo da parte delle Istituzioni democratiche e dei cittadini.
Il pagamento dell’autonoma sistemazione o il ristoro delle attività produttive danneggiate dal sisma,
la sistemazione del verde pubblico o dei marciapiedi non possono dipendere dall’umore o dalla buona volontà del Commissario o dai rapporti che intercorrono tra Chiodi e Cialente.
Le risposte ai bisogni dei cittadini ed alle esigenze della ricostruzione stanno nelle competenze dello Stato e delle Istituzioni che devono assolvere-e bene-ad un loro dovere.
La verità è che Chiodi svolge numerose funzioni : Governatore, Commissario alla sanità . Assessore all’ambiente, e fa il Commissario alla ricostruzione nei ritagli di tempo!
Questo non è umanamente possibile e nemmeno serio, stante la mole di lavoro e le numerose incombenze relative al ruolo di Commissario per la ricostruzione, che imporrebbe un impegno a tempo pieno.
Penso,pertanto, che Chiodi farebbe bene a lasciare qualche poltrona : dopo Cialente, lasci il ruolo di Commissario e favorisca una nuova Governance, democratica ed aperta al contributo dell’Università e delle professioni locali, fuori dai condizionamenti politici e capace di eliminare complicazioni, confusioni e burocrazie, che stanno soffocando la rinascita dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere.
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