Cisterna romana, trovato sigillo d’oro


Farindola – Un raro reperto dell’epoca tardo-antica e’ stato rinvenuto a Farindola, alle pendici del Gran Sasso pescarese. Si tratta di un pregevole anello-sigillo in oro, con una iscrizione, trovato in localita’ Cupoli Superiore – S. Giusta, tra i resti di una villa romana a suo tempo scoperta nella zona. La villa era emersa durante i lavori per la costruzione abusiva di un fabbricato, bloccati nei mesi scorsi dai carabinieri della compagnia di Penne. La Soprintedenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo ha effettuato un intervento di tutela a salvaguardia dei resti della villa, in parte danneggiata dall’intervento di costruzione. Sottolineando l’importanza del rinvenimento la Soprintendenza fa notare che il castone di anello-sigillo in oro, del diametro di 9/7 millimetri e spesso 3, e’ stato trovato sul margine di una grande cisterna. Raffigura un gambero di fiume e reca sul fronte e sul retro i nomi della coppia di proprietari (Iunius Auriclianus e Rectina, schiava di un Petronius), forse moglie e marito. La grafia delle lettere data l’oggetto ad epoca tardo-antica (secoli IV-V d.C.), e si potrebbe ipotizzare che i due personaggi dell’anello fossero i conduttori o proprietari della villa, e che forse nella grande vasca della cisterna si allevassero proprio i gamberi.


24 Novembre 2010

Categoria : Cronaca | Cultura
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