Giornalisti, lettera al sindacato


Pescara – Una vistosa spaccatura fra lavoro dipendente (“garantito”) e lavoro autonomo, sia a livello reddituale sia a livello di rappresentanza sindacale e di potere contrattuale; un “impoverimento” delle fasce di reddito intermedie a vantaggio di quelle medio – alte nel campo del lavoro subordinato. Sono due dei dati contenuti nell’analisi Giornalismo: il lato emerso della professione. Una ricerca sulla condizione dei giornalisti italiani “visibili”, condotta da Lsdi (Libertà di stampa diritto all’informazione) attraverso i dati forniti da Inpgi, Cnog e Fnsi. Concluse le elezioni presso l’Associazione della Stampa Abruzzese per rinnovare i componenti del direttivo del sindacato dei giornalisti e quindi fuori da qualsiasi logica pre-elettorale, la giornalista abruzzese Simona Petaccia (nella foto) ha spedito a Assostampa e ODG Abruzzo la seguente lettera aperta:

«Augurando un buon lavoro al nuovo consiglio direttivo, mi auguro che questo si adoperi affinché i giornalisti freelance della nostra regione non siano più una “categoria svantaggiata” rispetto ai colleghi contrattualizzati. Di conseguenza, ben vengano le campagne fatte in passato a favore del rinnovo del contratto giornalistico, ma non bisogna dimenticare che solo una minoranza degli iscritti ne ha potuto, ne può e ne potrà beneficiare.

Così come ho sempre sostenuto verbalmente nei nostri incontri (istituzionali e no), ciò che mi auguro è un impegno concreto affinché, al di là dalle sterili logiche di competenza, il nuovo consiglio direttivo dell’Associazione della Stampa Abruzzese lavori assieme all’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo al fine di:

creare un database degli enti pubblici che hanno designato un Ufficio Stampa/Comunicazione istituzionale;
2. effettuare un controllo sull’effettiva applicazione della Legge 150 del 2000 (Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni) laddove l’ente pubblico abbia istituito tale ufficio;

3. denunciare le testate giornalistiche registrate che non hanno redattori;

4. incriminare gli organizzatori di corsi di giornalismo non riconosciuti, ma “venduti” come tali.

Quattro obiettivi che, se ci sarà la volontà di tutti, potranno dare dignità a una categoria professionale tanto importante per la Regione Abruzzo e per il Sistema Italia.

Credo, infatti, che non si possa invocare la libertà di stampa dei “grandi nomi” del giornalismo italiano se e quando si fanno calpestare i diritti dei “professionisti minori”. Pertanto, saluto voi e tutti gli altri rappresentanti regionali e nazionali con una domanda: Può essere libero un collaboratore esterno remunerato con un pagamento netto di Euro 5,00 (cinque) ad articolo o a servizio… equivalente a uno stipendio di Euro 150,00 (cento/cinquanta) al mese SE lavora tutti i giorni?».


22 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.