Gli interventi in piazza Duomo: “Colpo di Stato mediatico, bugie, giornalisti del potere”
L’Aquila – (AMPIO SERVIZIO FOTOGRAFICO NEL TESTO) – Sono stati 13.000, questa la cifra ufficiale, i partecipanti alla manifestazione tenutasi dopo il corteo in Piazza Duomo. Migliaia di firme per la proposta di legge popolare, che era l’obiettivo concreto dell’iniziativa “L’Aquila chiama Italia”: ha scritto il suo nome anche Enrico Letta del PD. La serata, alle 18,45, è stata affidata alla musica. Tra i cantanti, Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, molto apprezzato. Ecco una sintesi di alcuni degli interventi.
Sara Vegli del comitato 3,32: “Con la legge che oggi proponiamo oltre ad una ricostruzione trasparente chiediamo giustizia e verità per le nostre vittime e che il 6 aprile diventi giornata nazionale per la prevenzione dei disastri”.
Per tutti i parenti delle vittime , Vincenzo Vittorini, presidente della Fondazione 6 aprile per la vita, chiede un minuto di silenzio e poi dice: “Chi non c’è più non può e non deve essere dimenticato, nè dai cittadini nè dalle istituzioni. L’Aquila non può rinascere se prima non si accertano le responsabilità della strage che è avvenuta e per la quale chiediamo giustizia. I nostri cari non ci sono più per omissioni e mancata prevenzione. La nostra città va ricostruita dov’era ma con le tecnologie adeguate, nell’assoluta legalità e trasparenza. L’ignavia e l’ ingordigia degli uomini hanno portato a tutto ciò! Questo non deve accadere in nessun altro posto”.
Sempre per i parenti vittime, ma di Viareggio: “Siamo qui con voi insieme a San Giuliano e alle altre realtà che purtroppo ci accomunano, perchè tutti vogliamo le stesse cose: verità e giustizia! E’ necessario creare una rete tra queste tragedie per riuscire a far sì che chi ha le colpe di ognuna di queste tragedie paghi. Ci dobbiamo unire in un comitato dei comitati per scollare i colpevoli dalle loro poltrone!i parenti delle vittime non dimenticheranno mai.piangeranno ogni giorno della loro vita i propri cari e non smetteranno mai di gridare a gran voce il loro dolore anche se sappiamo che questo dà fastidio!”
Luigi Fabiani, membro assemblea cittadina: “Non basta ricostruire le case, bisogna assolutamente pensare anche al lavoro. La legge che proponiamo prevede una ricostruzione che rispetti tutti i crismi. Tra i tanti punti di questa legge fondamentale è quello che prevede la creazione di un fondo di prevenzione perchè prevenire vuol dire proteggere prima”.
Prof. Antonello ciccozzi: “Una commissione di stato ha detto alla città di stare tranquilla… una rassicurazione disastrosa è ben più grave di un mancato allarme! la stessa commissione che ha scelto i progettisti del progetto case! Miracolo aquilano vuol dire assuefazione alla menzogna! le ragioni del profitto sovrasta quelle della società !”
Prof. Marcello Gallucci: “Dobbiamo proteggere il diritto dei nostri figli di poter vivere in questa città …una città dove il bello sia possibile e dove il bello accompagni il nostro stare insieme”.
Patrizia Tocci, scrittrice: “L’Aquila deve diventare un problema nazionale….non siamo dei “piagnoni” come ci hanno definiti qualche giorno fa in televisione….vogliamo ricostruire la città senza mafia e senza imbrogli. A chi ci chiama ingrati rispondo: venite qui, non fidatevi di tv e stampa, venite a verificare con i vostri occhi come questa città si sta sgretolando”.
Alberto Tagliafilo, giornalista: “L’Aquila è l’esempio di come una catastrofe possa essere vista come un occasione per fare profitto,come una mangiatoia privata per chi sta in alto. È un esempio di capitalismo dei disastri. La logica applicata qui è una logica antidemocratica che ci ha insegnato a non fidarsi dell’altro di una politica che sa solo produrre slogan! e in tutto ciò il giornalista sembra essere il cane da compagnia del potere! c’è bisogno di una rivoluzione,una battaglia culturale che parta dal basso e dall’informazione vera perchè se si combatte informando e informandosi le lotte come queste si possono vincere.
Esponente artisti aquilani: siamo in piena crisi culturale…un popolo mantenuto nell’ignoranza si governa meglio”.
Sono intervenuti inoltre le “mamme vulcaniche” di Terzigno, un esponente dei no-tav(Val di Susa) e un cittadino di Vicenza, i quali oltre ad esprimere la loro solidarietà hanno chiesto la nostra.
Altri interventi: studenti delle scuole superiori e universitari che oltre a tutti i problemi che già sappiamo hanno accennato anche alla riforma Gelmini e la prof. Giusy Pitari, che ha illustrato la situazione in cui si trova il nostro ateneo con pesanti problemi riguardanti gli alloggi e la mancanza di servizi da poter offrire agli studenti. Gasbarrini, assemblea cittadina: “Ci stiamo battendo non solo per il popolo aquilano, ma per tutti coloro che subiscono le ingiustizie che stiamo subendo noi. Questa manifestazione è una “botta”al colpo di stato mediatico di questo governo”.
Ndr – Naturalmente, troviamo quanto meno ingeneroso il fronte degli insulti nei confronti dei giornalisti. Forse sarebbe stato più corretto e meno enfatico fare qualche distinguo. Ci sono stati forti e indubbi benefici, anche economici, grazie proprio ad iniziative giornalistiche. Comprensibile l’emozione e quindi la voglia di sparare ad alzo zero su tutti. Necessario, forse, almeno quando si parla, controllare meglio le emozioni ed essere più precisi e obiettivi.
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