25.000 che cantano e protestano
L’Aquila – (ore 15,50) – Piove a dirotto. Molti di più di quanti se ne prevedessero: è la stessa questura, nel pomeriggio, a parlare di 20-25.000 presenti alla manifestazione, tra cori e canti, fischi, urla, slogan. Le più cantate sono le canzoni “Domà ” e “L’Aquila bella mè”. Alcuni autobus in arrivo da Roma sono stati fermati e perquisiti dalla polizia lungo l’autostrada. Sono arrivati Pannella e Di Pietro.
Vi riportiamo momenti e bagliori della manifestazione, colti al volo.
Slogan: Fuori gli sciacalli dalla città .
Dal popolo delle carriole: “Macerie della democrazia” quelle aquilane. “La logica dei commissariamenti serve solo alle cricche”.
I giovani ai microfoni e alle telecamere: “Chiediamo spazi, luoghi di aggregazione. Così com’è oggi in tanti piccoli centri disseminati nel territorio, la vita è impossibile”.
Il rettore dell’Università di Orio: “La Regione non ha fatto nulla, una politica fallimentare”.
Il popolo delle carriole: “Per la prima volta siamo noi a scrivere una legge per la ricostruzione, non c’era…”.
Gli studenti: “Avete banchettato sulle nostre disgrazie, Stato, Regione, Comune…”.
La città dei bambini del Molise: “Molise e Abruzzo fratelli nel sisma”. Le carriole ai molisani: “Siamo felici di avervi qui”. Presente il comitato vittime di S.Giovanni di Puglia.
3e32: “L’unico miracolo a L’Aquila sono i cittadini che lottano contro la speculazione”.
Un ragazzo di Napoli: “Uniti contro la speculazione e il sistema repressivo”.
3e32 in coro: “Quella notte non ridevamo”.
Coro: “Trasparenza e partecipazione, questa è la rivoluzione”. “Collemaggio non si tocca, L’Aquila è nostra”.
3e32: invettive contro il vescovo Molinari.
Sloga: “L’Aquila contro le logiche di profitto del governo”.
Associazione culturale di Poggio Picenze: “Non cancellate le nostre memorie, date certezze, la memoria è il futuro”.
Alle 15,30 il corteo è muto e commosso di fronte alla Casa dello studente in via Venti Settembre, presente il sindaco Cialente.
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