Via alla manifestazione, alcuni dissensi
L’Aquila – (ore 12,15) – ARRIVATO UN GRUPPO DA TERZIGNO – Ci sono dissensi sulla manifestazione di oggi a L’Aquila e la politica inevitabilmente fa sentire la sua presenza. Il che rischia di rovinare tutto. Dopo la mancata adesione della Provincia, e di numerosi comuni dell’Aquilano, c’è oggi una nota del Comitato cittadino per la ricostruzione che “dice no alla manifestazione politica della sinistra, alla strumentalizzazione politica del terremoto, alla speculazione del dolore e delle disgrazie, alla ingratitudine e alla irriconoscenza”.
In città c’è, fin dalla mattinata, molta gente e sono arrivati numerosi autobus, la cui sistemazione ha creato dei problemi, per quanto la polizia municipale garantisca l’attuazione di un piano speciale per il traffico. E’ già evidente, a metà mattinata, che ci sarà moltissima gente. Si ritiene che possano arrivare almeno 10.000 persone. Tra le delegazioni arrivate, quella di Terzigno, il centro campano delle rivolte per i rifiuti e di accesi disordini anche ancora durano. Moltissime rappresentanze e presenze di chiaro sapore politico, e viene confermata la presenza di Di Pietro, Enrico Letta, l’on. Mantini, Marco Pannella e altri politici, oltre a gruppi e nuclei di varia estrazione. Il corteo comincerà a muoversi prima delle 14 per puntare su corso Federico II e piazza Duomo. Attento il servizio di ordine pubblico e monitorate con discrezione tutte le vie d’accesso alla città . Scopo della manifestazione, i cui organizzatori hanno sempre garantito che ci saranno solo bandiere nero-verdi (nessun simbolo politico, era stato assicurato), richiamare l’attenzione del paese sul dopo-terremoto abruzzese e gettare le basi per una raccolta di firme, che dovranno sostenere una proposta di legge popolare per L’Aquila. Negli ultimi giorni le istituzioni hanno fatto di tutto per attenuare i motivi di dissenso e protesta: approvato ieri un ordine del giorno (sostenuto sia da destra che da sinistra) per la riduzione dell’onere fiscale da restituire, e sbloccati fondi per decine di milioni destinati ad autonoma sistemazione, pagamento di parte del dovuto ai terremotati, ricostruzione del centro storico. Ma la situazione sociale ed economica nell’Aquilano rimane drammatica: disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, centinaia di attività economiche sparite, enormi problemi per gli studenti universitari, nessuna idea precisa su come sarà la ricostruzione del centro, ritardi, esitazioni, polemiche, promesse deluse, burocrazia soffocante e incalzante, insufficienza di case e alloggi per gli sfollati, sbando e sfiducia in tutti i centri minori privi di risorse e direttive per la ricostruzione. Una situazione difficile, alla vigilia di una stagione invernale che si presenta ancora più problematica di quella precedente.
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