Il decalogo di Italia Nostra


L’Aquila – Italia Nostra è tornata a L’Aquila per rirproporre il suo decalogo della ricostruzione del centro storico, per il quale c’è ormai un vero e proprio allarme nazionale, che sarà messo in luce domani nella grande manifestazione “L’Aquila chiama Italia”, durante la quale terrà banco la proposta di legge popolare alla quale occorrono 50.000 firme per cominciare il suo iter. Per I.N. due sono i punti essenziali, evidenziati nel decalogo: ricostruire la città il più possibile simile a com’era, per evitare che essa negli anni continui a diventare ciò che appare oggi: un enorme supermercato, più che un agglomerato con la sua storia secolare e la sua identità di città. Per arrivare a questo, I.N. ritiene che poteri e decisioni sul futuro riassetto urbano spettino alle istituzioni e alle autorità locali. I poteri locali, infatti, dovranno decidere come dovrà essere, o meglio tornare ad essere, la loro città. Molti hanno ricordato l’ammonimento di Michele Santoro, ieri sera durante i collegamenti da L’Aquila con Annozero, che ha spedito in città il suo inviato Sergio Ruotolo. Santoro non crede che una proposta di legge popolare, benchè sostenuta da 50.000 firme come vuole la Costituzione, possa sicuramente seguire un iter: potrebbe giacere negli ambulacri dei palazzi romani, bloccata o dimenticata dal potere politico, come è avvenuto per altre iniziative del genere. L’Italia, come spesso amaramente si dimostra, è una democrazia quanto meno zoppa: e usiamo un eufemismo per non dire di peggio.


19 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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