INAIL: meno infortuni lavoro, più morti
L’Aquila – DOVE PIU’ MORTI BIANCHE? NELL’AQUILANO – Sono 19.705 gli infortuni nei luoghi di lavoro denunciati all’Inail nel 2009, quasi 2.000 in meno rispetto a quelli del 2008, oltre 5.000 rispetto al 2006. Un dato positivo, anche rapportato al dato nazionale. L’Abruzzo non è più tra le maglie nere. Lo dice una nota dell’INAIL diffusa oggi. Mancano tuttavia molti dati relativi ai cantieri del terremoto nel 2009, perchè le imprese si rivolgono alle sedi delle loro città di residenza. E non si è stati in grado di accorpare i dati. I settori di maggiore attenzione, secondo il direttore dell’INAIL Ferdinando Balzano, sono quelli dell’agricoltura e i sinistri stradali.
Aumentano invece i casi mortali, da 34 a 39, riaffermando un tragico trend storico, secondo cui in Abruzzo ogni anno nei luoghi di lavoro muoiono dai 30 ai 40 lavoratori. Le morti bianche in Italia sono state 1021. Di queste mori bianche in Abruzzo ben 14 sono avvenute a seguito di un incidente stradale in orario di lavoro.
E gli infortuni cosiddetti in itinere incidono di molto anche sul numero degli infortuni non mortali. La Provincia con maggior numero di morti bianche è quella dell’Aquila con 14 decessi, a seguire Teramo con 10, Pescara con 8, Chieti con 7 morti.
Sono questi i numeri forniti rapporto annuale regionale dell’Inail illustrato oggi a L’Aquila all’Auditorium del corpo forestale, in apertura del convegno Prevenzione delle neoplasie professionali. Rischi storici ed emergenti. ”I miglioramenti sui dati dell’andamento infortunistico – commenta il direttore regionale Inail Ferdinando Balzano – non deve assolutamente farci abbassare la guardia nella lotta intrapresa che si gioca sopratutto sul piano della prevenzione, della comunicazione e della sinergia tra tutti i soggetti istituzionali”. Altri dati significativi tratti dal Rapporto: i decessi nel settore manifatturiero sono stati 12, in quello delle costruzioni 6, in quello dei servizi 12 in quello agricolo 9. Il dato sull’agricoltura è preoccupante anche per quanto riguarda gli infortuni non mortali, perché si registra un aumento del 3,12% su base regionale con picchi nella provincia di Chieti, con un incremento del 5%. Diminuiscono invece è questa è una buona notizia, gli infortuni nel settore dell’industria e dei servizi. Va detto però che gli addetti nel settore sono diminuiti di 18mila unità a causa della crisi economica.
Merita approfondimento il dato secondo cui le le richieste di riconoscimento di malattie professionali sono arrivate a 4.048, un incremento del 45,4% rispetto all’ano precedente.
Un vero record: l’Abruzzo per denunce è la seconda regione in Italia dopo l’Emilia Romagna, ed esse sono il doppio di quelle presentate in Piemonte e Lombardia, il 12% del totale in Italia. Poi però andando a vedere quante di queste domande sono state accettate e riconosciute come malattie professionali, poco più del 3%, si torna ad un trend normale. Un focus particolare il rapporto lo dedica ai lavoratori stranieri. Gli infortunati sono 2362, in diminuzione del 13% rispetto al 2008. Aumentano però anche qui e morti bianche: sono 9 i lavoratori emigranti morti in Abruzzo, contro i 5 del 2008. Sono questi i numeri forniti rapporto annuale regionale delI’Inail illustrato oggi a L’Aquila all’Auditorium del Corpo Forestale dello Stato.
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