PRC su crisi cementificio SACCI
Cagnano Amiterno – Scrive Fabrizio Petrolini ( sezione lavoro di Rifondazione comunista). ” Tra le problematiche occupazionali che attraversano drammaticamente le cronache locali di questi giorni ricordiamo la vertenza Sacci che ha visto, nella mattinata del 17 novembre – presso Confindustria L’Aquila – il confronto tra organizzazioni sindacali di categoria, RSU e Azienda.
La Sacci di Cagnano Amiterno (nella foto la cementeria) rappresenta il PIL del territorio dell’Alta Valle dell’Aterno e, con i suoi 90 dipendenti, è uno dei più antichi insediamenti industriali di fondamentale importanza per l’economia dell’intera provincia.
Va sottolineato che se, da un lato, risultano chiari i pesanti effetti del critico andamento dl settore sul Gruppo Sacci, più piccolo rispetto ad altri “colossi” del settore cementiero, dall’altro appare evidente che, vista la positività degli anni scorsi, ossia quelli del profitto dell’intero comparto delle costruzioni, ora non si può pensare, meramente, di chiedere ai soli lavoratori di pagare il prezzo della crisi. Una cosa è certa ed è che, nel territorio aquilano, così tragicamente colpito in termini sociali, non è possibile causare la perdita di ulteriori posti di lavoro come pensa di fare la Sacci con gli annunciati 26 esuberi.
Per queste ragioni Rifondazione Comunista è al fianco di tutti i lavoratori di Cagnano Amiterno che lavorano nella cementeria e che, come cittadini di un territorio che ha subito l’impatto ambientale della fabbrica, hanno, nel corso degli anni, socialmente già dato ed ora si aspettano di continuare ad essere occupati in un sito che, a 15 chilometri dal più volte citato “cantiere più grande d’Europa”, non può che essere considerato strategico”.
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