Toto su mobilità sanitaria passiva
Pescara – L’on.Daniele Toto, coordinatore regionale di FLI-Abruzzo, nella foto, ha presentato un’interrogazione parlamentare sui dati relativi alla “mobilita’ sanitaria passiva regionale”. L’interrogazione – spiega il parlamentare – prende spunto dai dati “molto preoccupanti della mobilita’ sanitaria passiva regionale che tra il 2007 e il 2009, quindi anche durante il regime commissariale, ha registrato un incremento del 20% passando da 111 a 132 milioni di euro. E’ evidente – commenta Toto – l’incapacita’ del sistema di far fronte alla domanda di prestazioni. D’altronde, innumerevoli sono stati gli episodi di cattiva offerta sanitaria. Emblematico il caso della Asl di Chieti dove e’ un’impresa prenotare mammografie, essenziali per la prevenzione e per il controllo della cura del carcinoma mammario. Sulla mobilita’ passiva ha inciso solo in parte il sisma dell’aprile 2009 e, in maniera decisiva, invece, lo scadimento dell’offerta sanitaria regionale sia per insufficienze organizzative sia per crescente penuria di personale. A quest’ultimo riguardo, la diminuzione di spesa (dieci milioni di euro tra il 2008 e il 2009), ben lungi dall’essere un ‘successo’, e’ una delle principali cause della dilatazione delle liste d’attesa. Alla minor offerta di prestazioni – prosegue Toto – fa da contraltare l’aumento cospicuo della mobilita’ passiva verso le regioni limitrofe, come Marche e Lazio, ma anche verso l’Emilia-Romagna. La provincia di Teramo risulta uno dei principali serbatoi della mobilita’ sanitaria passiva regionale. E, mentre si annunciano e si operano i tagli, nulla e’ dato di vedere in alternativa alla soppressione di reparti ospedalieri e servizi sanitari ambulatoriali”. Il coordinatore di FLI Abruzzo – contesta poi “la gestione del piano di rientro e delle relative misure operata con metodi ‘carbonari’ ed e’ grave, in proposito, che la regione Abruzzo non abbia verificato di poter cogliere l’opportunita’, offerta dalla Finanziaria 2010, di superare il regime commissariale e rientrare in quello ordinario regionale, presentando un nuovo piano di rientro”. Toto chiede al governo se dispone di dati relativi ai “costi sociali” indotti dalla mobilita’ passiva, per le spese da affrontare e per la distrazione dagli impegni di lavoro e famigliari di coloro che devono accompagnare i pazienti nelle loro migrazioni.
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