Magneti Marelli, Sulmona ha paura
Sulmona – La Valle Peligna ha paura che stavolta la botta sia davvero letale: perdita secca di oltre 700 posti di lavoro. E’ quanto i pessimisti si aspettano, naturalmente nel tempo e non nell’immediato, se sarà attuato l’obiettivo della Fiat di vendere la Magneti Marelli, che a Sulmona ha uno dei suoi siti produttivi più importanti. Non l’unico, ma sicuramente essenziale per la disastrata occupaione nella zona peligna. Il progetto vendita della MM è, per ora, solo una voce, scaturita da ambienti di alta economia e non smentita dall’amministratore del gruppo, l’abruzzese Marchionne. Disfarsi della MM e anche della Ferrari sarebbe uno dei progetti del gruppo, che punterebbe alla fusione con la Chrisler e all’espansione oltre oceano. Ma ben al di sotto dei grandi disegni manageriali che passano per le banche e per le grandi capitali dell’economia, c’è una realtà quella abruzzese, che sta già cominciando a tremare. Una vendita dell’azienda potrebbe significare grandi cambiamenti, che di solito non sono mai favorevoli al meccanismo più debole di ogni apparato: i lavoratori. Eventuali acquirenti cosa intenderebbero fare dei siti produttivi di cui Marchionne intende disfarsi? Un forte segnale di allarme che deve preoccupare da subito istituzioni e politici abruzzesi, non soltanto il sindaco di Sulmona.
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