Dalla CGIL Abruzzo: scuola, immigrati
Pescara – SCIOPERO SCUOLA – Si terrà anche in Abruzzo lo sciopero proclamato dalla Flc-Cgil, la federazione dei lavoratori della conoscenza (scuola, università , ricerca) per la giornata del 17 novembre e che segue tantissime iniziative di mobilitazione e confronto del mondo scolastico.
L’appuntamento di protesta inoltre si caratterizzerà per la sua coincidenza con la Giornata Internazionale degli Studenti. Gli stessi studenti con i quali la Cgil condividerà varie iniziative che domani si terranno nella nostra regione.
A L’Aquila in particolare si svolgerà un corteo che partendo dal Liceo Classico, passerà per la Residenza Universitaria Campomizzi, per giungere alla Giunta Regionale (Palazzo Ignazio Silone, Via Leonardo da Vinci). Alla manifestazione, indetta e organizzata dalla Cgil e dalle organizzazioni degli studenti di L’Aquila e Teramo (FLC L’Aquila, FLC Teramo, UDU L’Aquila, UDU Teramo e UDS L’Aquila) hanno anche aderito i lavoratori dei bar e delle mense universitarie, insieme a varie associazioni e partiti politici. Ad Avezzano inoltre gli studenti hanno organizzato un corteo che partirà dalla Stazione per giungere al Comune, a Sulmona si svolgerà un corteo degli studenti delle scuole superiori con la partecipazione della FLC, mentre a Pescara la Rete degli Studenti ha organizzato un corteo cittadino che partirà da Piazza Salotto ed al quale parteciperanno UDS, SO.HA, Associazione 360, unitamente alla FLC di Pescara e di Chieti, associazioni e partiti.
Dunque una mobilitazione intensa per contestare i tagli della Legge n.133 e del Piano programmatico della Gelmini, il licenziamento dei precari, il blocco degli stipendi e dei contratti e l’attacco al diritto allo studio e l’eliminazione delle borse di studio.
IMMIGRATI – La Cgil terrà il 18 novembre – scrive ASlessandra Genco – in tutti i territori italiani, manifestazioni in difesa dei diritti degli Immigrati per chiedere al governo italiano e alle istituzioni competenti di intervenire sulla situazione di emergenza in cui vivono migliaia di migranti residenti nel nostro Paese.
Si richiama all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica la condizione critica in cui vivono i cittadini migranti, tra i più colpiti dalle conseguenze della crisi economica e si sottolinea come la negazione dei diritti colpisce tutti e si estende man mano dai più deboli, quali i migranti, a tutti i lavoratori. Si chiede ai Ministri Maroni e Sacconi di aprire un tavolo di trattativa, che possa individuare soluzioni serie e strutturali contro il lavoro nero e per i diritti degli immigrati, con priorità a: il contrasto allo sfruttamento del lavoro nero; un percorso di emersione strutturale che, oltre a riconoscere il permesso di soggiorno a chi è stato truffato nel corso dell’ultima sanatoria e a chi è rimasto vittima della circolare Manganelli, offra la possibilità di uscire dalla schiavitù e dallo sfruttamento a centinaia di migliaia di migranti, costretti all’irregolarità del soggiorno; una proroga del permesso di soggiorno per chi oggi ha perso il lavoro e fatica a reperirne uno nuovo, senza che incomba la minaccia di espulsione; un intervento sulla situazione di estrema difficoltà in cui versano gli sportelli Unici per l’immigrazione che, per effetto della manovra finanziaria sono costretti a licenziare 1300 operatori che sono oltre il 50% del totale degli addetti.
Il 18 novembre la Cgil Abruzzo con le Associazioni degli Immigrati terrà una manifestazione regionale davanti alla Prefettura di Pescara dalle ore 10 alle ore 12 per essere ascoltati dal Prefetto.
In Abruzzo gli stranieri residenti sono 84.600, secondo i dati dell’ultimo rapporto Caritas, il 5,7% della popolazione residente (nel mezzogiorno è del 2,7%), di cui il 50% donne. La provincia di Teramo accoglie il maggior numero di lavoratori stranieri 18.876, seguita dal Teatino con 17.069, dall’Aquilano con 15.210 e dal Pescarese 13.060. Nella provincia di Teramo e Chieti prevalgono gli impieghi nel settore industriale 54,1% e 48,1%, in quello di Pescara e L’Aquila spiccano le occupazioni nei servizi 57,5% e 41,9%. I romeni rappresentano poco meno di ¼ della forza lavoro regolare in Abruzzo, seguono gli albanesi 9,4%, seguiti da svizzeri, marocchini, tedeschi, cinesi, venezuelani, polacchi, macedoni, serbo-montenegrini, ucraini, ecc.
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