“Edilizia residenziale, dov’è la magagna?”


L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà, ex parlamentare e coordinatore del Mia Casa Abruzzo: “Il Mia Casa è da mesi e mesi che chiede alle massime Istituzioni regionali di “esporre pubblicamente” quali e quanti siano stati gli eventuali ostacoli che sino ad ora hanno impedito la “progettazione, programmazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, sia quella classificata A, B e C assegnata all’ATER e sia quella classificata E ed F assegnata dal Commissario Chiodi e dal Vice Commissario Cialente al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Abruzzo-Lazio-Sardegna.
Non è infatti più accettabile che, nonostante le risorse finanziarie pari rispettivamente a 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell’ATER ed a 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli alloggi di proprietà dei Comuni, a 19 mesi dal terremoto gli interventi sostanziosi non siano ancora iniziati.
E’ noto, tra l’altro, che sono stati proprio il Presidente della Regione Abruzzo e il Sindaco dell’Aquila ad avere deciso di avvalersi, in qualità di soggetto attuatore “unico”, del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, il quale, pur potendo provvedere con i poteri straordinari e di emergenza della Protezione Civile, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, non lo ha ancora fatto.
Il Mia Casa ha “anche” inoltrato al Consiglio una articolata e precisa “Proposta di Legge Regionale”, ed ha chiesto ripetutamente al Consiglio stesso l’approvazione di una “Legge Regionale di indirizzo e di controllo” sulla ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza antisismica” della edilizia residenziale pubblica che, per competenza costituzionale, attiene proprio e direttamente alle Istituzioni della Regione Abruzzo.
L’intervento legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale doveva essere “immediato, tempestivo e preciso” sin dai primi giorni dopo il 6 aprile 2009 con un impegno “unitario e solidale” che il Mia Casa ha chiesto e sollecitato con forza e determinazione in “tutte” le sedute del Consiglio regionale svoltesi nei 19 mesi ormai trascorsi dal terremoto: purtroppo fino ad oggi l’appello e le iniziative “istituzionali e legislative” degli Inquilini non sono state “accolte”.
Così, nonostante gli “annunci” sulla “ricostruzione post terremoto e degli alloggi pubblici ATER”, le migliaia di famiglie ancora sfollate ne stanno pagando, e ne subiranno per anni, tutte le più dirette e gravi conseguenze.
Purtroppo, ciò che accade dentro e fuori il Consiglio regionale ne è la drammatica dimostrazione e, per quanto emerge dagli eventi e dai comportamenti, sembra che né la maggioranza e né l’opposizione riescano a trovare “dal basso” la forza “istituzionale e legislativa” per “partecipare e contribuire” alla ricostruzione quantomeno della edilizia residenziale pubblica, nel mentre viene alla luce una preoccupante e diffusa “questione morale”, in questi anni irresponsabilmente sottovalutata e spesso ignorata e negata dalla maggior parte delle forze politiche, sociali, economiche e sindacali, e fin anche da una incomprensibile “società civile”.

L’Aquila, 15.11.2010


15 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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