CNA: labirinti burocratici, lentezze, confusione, tasse, e la zona franca resta una promessa
L’Aquila – Il direttore Cna, Confederazione artigianale, Agostino Del Re, e il presidente Cna-Costruzioni Francesco Laurini, scrivono: “Non è più possibile portare avanti l’evento straordinario del terremoto e la ricostruzione dell’Aquila con strumenti ordinari. Questo territorio ha bisogno di essere rappresentato e governato da un sindaco che abbia poteri straordinari univoci e illimitati – affiancato da una task force di esperti, pronti ventiquattrore su ventiquattro a lavorare – che si prenda la responsabilità di decidere in maniera netta e coraggiosa del futuro della città. Potrebbero far parte della task force le competenze messe a disposizione dal territorio stesso: le istituzioni, l’Università, le organizzazioni di categoria, gli enti di ricerca, a costo zero per lo Stato”.
“Basta con le promesse e le illusioni ai cittadini. L’Aquila ha bisogno di una programmazione economica immediata per dare risposte agli imprenditori e agli artigiani, che da 19 mesi aspettano di sapere cosa devono fare per ricominciare a lavorare e i cui problemi la Cna dell’Aquila conosce bene. Per scongiurare lo spopolamento, la città deve essere trasformata in breve tempo in termini di attrattività. Il sindaco deve poter prendere decisioni con i suoi ‘poteri straordinari’ senza essere continuamente rallentato da interessi esterni, condizionamenti, ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato ecc. Un ruolo ben distinto da quello del commissario per la ricostruzione e della sua struttura”.
“C’è un esercito di partite Iva e piccoli imprenditori in grande difficoltà. Serve un indirizzo univoco e preciso che enti e organizzazioni devono poter seguire, e che ancora non esiste. Artigiani e cittadini comuni sono ogni giorno costretti a seguire un percorso labirintico senza uscita per risolvere i problemi legati al terremoto e che sta portando la gente all’esasperazione. Non ci sono prospettive per i giovani, mancano luoghi di socializzazione, non esiste programmazione turistica, eppure c’è molto ancora da ‘pubblicizzare’ all’Aquila per renderla attrattiva”.
“C’è poi il problema della lentezza delle procedure per la ricostruzione e quello della ripresa dei pagamenti delle tasse. La popolazione non è ancora in grado di sostenere la ripresa dei pagamenti, L’Aquila deve avere lo stesso trattamento riservato ad altri territori terremotati. E’ urgente prorogare la sospensione delle tasse e istituire la zona franca, di cui si è persa ogni traccia. E’ inoltre auspicio della Cna dell’Aquila che il centro storico sia subito cantierato, come ha detto ieri il presidente della Regione e commissario straordinario, Gianni Chiodi, in conferenza stampa. Ma le ditte sono costrette a lungaggini burocratiche per le autorizzazioni, che espandono i tempi dell’avvio dei lavori anche fino a 13 mesi: rilievi, classificazioni, analisi, e tutta la serie di procedure amministrative che attraversano Sovrintendenza, Fintecna, Reluis e Cineas. I tempi burocratici per le autorizzazioni devono essere dimezzati”.
(Ndr) – Basta consultare l’archivio del nostro giornale, cliccando sulle parole “zona franca”, per verificare che se ne parla da 19 mesi senza un solo, neppure approssimativo risultato. Ci sono politici che ne hanno fatto il cavallo di battaglia, reiterando gli annunci di imminenza e le promesse. Procedure lunghe, carte a tonnellate, verifiche, controlli, burocrazia estenuante e inutile: la zona franca non c’è. Al prossimo politico che tornerà ad annunciarla, converrà rispondere per le rime. E’ intollerabile che, se arriverà davvero, lo faccia dopo anni e soprattutto senza che nessuno ne conosca davvero contenuti e possibili benefici.
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