COSPA: “Consorzio Pratola, è ora di cambiare”


Ofena – (di Dino Rossi, COSPA Abruzzo) – Il Consorzio di bonifica Interno di Pratola Peligna è pieno di debiti e di disservizi, ma
esoso, aumenta il canone ai consorziati, chiede i fondi pubblici per tirare avanti e sono sempre più scadenti i servizi agli agricoltori. Una situazione che va avanti da anni tanto da portare i quattro consorzi dell’aquilano all’unificazione, pensando che così facendo avrebbero risolto le difficoltà economiche e i problemi dei consorziati, invece, secondo quanto riferiscono i veri agricoltori, i problemi sono stati solo accorpati. Uno degli annosi problemi riguarda il bilancio, in cui secondo “radio stalla”, il deficit ammonterebbe a € 800.000, un debito che aumenta anno per anno per l’ incapacità amministrativa che fino ad oggi non è stata in grado di mettere nelle condizioni il consorzio ad autofinanziarsi. Una struttura piena di debiti, i quali aumentano di €300.000 all’anno e sempre secondo la emittente agricola, la nuova amministrazione che andrà ad insediarsi dovrà prendere una decisione, come quelle prese dalle altre amministrazioni che si sono susseguite: aumenteranno di sicuro il canone consortile e quello irriguo? A seguitare ad ingrossare il debito dell’ente ci ha pensato l’amministrazione con scelte discutibili. Ne citiamo una a caso: per una tubazione in PVC di circa un km per servire provvisoriamente solo una zona, in quanto il canalone di cemento è rotto, sono stati spesi circa €12.000. Una volta finita la stagione irrigua la tubazione per rimuoverla è stata fatta a pezzi di sei metri, in quanto il consorzio non aveva previsto le difficoltà per la rimozione della conduttura. Una cifra elevata se si considera che nel foggiano si adoperano i tubi di plastica riciclata che costano poco più di 100 euro al metro. Con questa cifra avrebbero potuto acquistare anche un avvolgi tubo. “Di questa cosa verrà informata la magistratura”. Nessuno dei consiglieri ha detto una parola sulla vicenda come nessuno ha pensato di come sfruttare le risorse che il consorzio possiede come ad esempio: la centrale idroelettrica di Corfinio, costruita da circa 20anni e mai entrata in funzione, che secondo alcuni studi potrebbe avere un introito di €200.000 all’anno. Inoltre ci sarebbe la diga di Capodacqua sita nel comune di Capestrano dove insiste una centrale idroelettrica che mai nessuno si preoccupato di potenziare con macchine che potrebbero sfruttare al massimo le risorse del fiume Tirino. Come nessuno si è mai preoccupato di sfruttare a livello turistico questo fantastico lago artificiale. Tutti gli agricoltori si sono lamentati, ma nessuno li ha ascoltati, per questo motivo il COSPA scenderà in campo nei prossimi giorni con un presidio davanti alla sede consortile, per mettere in luce i lati oscuri di questo ente. Abbiamo deciso di spazzare via i personaggi che per anni si sono limitati a sedersi sulle poltrone e a danneggiare ciò che serviva alla comunità. Basta con questi giochi di potere”.


13 Novembre 2010

Categoria : Dai Lettori
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati