Gransasso360 su accordo con beni separati
L’Aquila – (Nella foto la cima del Corn o Grande, 2.912 metri) – Riceviamo: “L’Associazione Gransasso360, nella persona del Presidente Avv. Gianluca Museo, ha appreso dagli organi di informazione dell’accordo che non si esita a definire storico tra i beni separati e il comune dell’aquila. Giungono notizie però che lo stesso viene in queste ore improvvidamente avversato da una parte della popolazione di Assergi. La transazione raggiunta è da inquadrare nel processo che porta alla futura ed ormai da tutti auspicata privatizzazione, unica soluzione possibile per lo sviluppo turistico del versante aquilano del Gran Sasso d’Italia. Non si comprende come nel 2010 taluni ancora non si rendano conto che la prefata trasazione è prodromica allo sviluppo del turismo e di tutte le attività collegate.
Basterebbe citare le altre stazioni invernali abruzzesi (Prati di Tivo, Roccaraso, Ovindoli e Campo Felice) nonché praticamente tutte le stazioni sciistiche italiane, per comprendere il corretto rapporto fra istituzione pubblica (proprietaria di terreni e impianti) e gestore privato, per provare come le argomentazioni degli oppositori “ad oltranza” appaiano destituite di ogni fondamento, lapalissianamente anacronistiche e legate alla sola visione del campanile.
La Gransasso360 quindi obiettivamente e, come è nel proprio spirito, apoliticamente, riconosce e palude all’impegno profuso da coloro che hanno faticosamente lavorato per il raggiungimento dell’obiettivo che si vorrebbe oggi, sic et simpliciter, vanificare tarpando definitivamente le ali ad ogni progetto di sviluppo del territorio. Il nuovo atto, va ora inquadrato nell’ambito del processo di privatizzazione. Infatti, proprio a modello delle più blasonate stazioni sciistiche, il gestore privato dovrà essere incoraggiato all’investimento con l’approvazione di adeguati progetti di infrastrutturazione e con la precisa definzione dei rapporti fra le parti. La Gransasso360 rinnova ancora una volta l’intento di sostenere ogni atto orientato alla privatizzazione della gestione e al moderno sviluppo del Gran Sasso, nonché la strenua difesa del succitato storico accordo nelle sedi competenti”.
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