Figli con la … mentalità digitale


Montesilvano – (di Cristina Mosca) – Troppi stimoli, troppi videogiochi, troppa multimedialità: e i bambini hanno una soglia di attenzione molto più bassa, fino a diventare a volte ingestibili. In più è tutto più veloce e più frammentato, il modello della famiglia allargata è venuto meno ma il bisogno di confrontarsi è sempre vivo: ecco che dietro richiesta delle famiglie che frequentano la parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Montesilvano domenica 14 novembre cominceranno degli incontri ad ingresso gratuito ed aperti a tutti, in cui le psicologhe dell’Aspic (Associazione counseling e cultura) di Pescara Anna Pia Cirilli ed Emanuela Carlitti svilupperanno alcuni argomenti per i genitori di figli fino ai 6 anni e dagli 11 ai 14. «I nostri figli ormai hanno una mentalità digitale e dobbiamo fare i conti con quella – spiega Anna Pia Cirilli – dobbiamo fare in modo che questa mentalità si integri con le altre aree. I processi simbolici dei bambini si stanno modificando, così come i processi cognitivi e di pensiero: le capacità di astrazione, di attenzione e di memoria sono calate, ci sarebbe bisogno di stimoli continui per riuscire a gestirle». Di contro, neanche il “no” categorico alla Play Station va bene: gli psicologi suggeriscono il dialogo, il compromesso (del tipo: «Quando hai finito a studiare puoi aspettare la cena giocando»), perché da piccoli i nostri figli hanno bisogno di sapere che non sono loro ad avere il potere in casa. «Delle regole ci vogliono sempre, e devono essere i genitori a darle – precisa la dottoressa Cirilli – Imparare a fare i genitori è imparare a conoscersi. Dobbiamo fare noi adulti, per primi, i conti con la nostra intelligenza emotiva, sapere cosa ci fa arrabbiare e cosa ci fa gioire: solo così possiamo immedesimarci in quello che provano i nostri figli». Come indirizzarli verso uno stile di vita leggermente più lento? Anche spegnendo la televisione a cena, per facilitare il dialogo e l’ascolto. E soprattutto non caricali di aspettative irrealistiche e di ansie, secondo il consueto errore di volere per lui quello che non si è avuto per sé: i figli non sono una proiezione del genitore ma individui a sè, dai genitori completamente diversi. Un percorso di identità intrapreso nella preadolescenza, quando hanno bisogno di capire chi sono ritrovandosi nel gruppo di pari, lontano dalla famiglia.
«Questo è un processo naturale, non bisogna allarmarsi – raccomanda la psicologa – ma limitarsi a supervisionarlo. Le regole che venivano date nell’infanzia vanno rinegoziate, e occorre prestare più ascolto al loro mondo emotivo. Questa è un’età ribelle, che darà frutti buoni solo se si è lavorato bene sulla comunicazione e sul dialogo durante l’infanzia».
Gli incontri di “Scoprirsi genitori” per chi ha figli dai 0 ai 6 anni si svolgeranno a partire dal pomeriggio di domenica 14 novembre presso il salone parrocchiale di Sant’Antonio a Montesilvano una volta al mese fino a marzo, e tratteranno di paure, sviluppo del linguaggio, sensibilizzazione alle regole, socializzazione e primo soccorso pediatrico. È previsto il servizio di baby sitting.
Gli incontri di “Rifornimento in volo” sul ruolo genitoriale per figli preadolescenti comincerà domenica 20 con le stesse modalità ma a palazzo Baldoni, con il patrocinio del Comune di Montesilvano, e tratterà di aggressività, comunicazione in famiglia, dipendenze tecnologiche e dei primi legami affettivi. I contatti e le informazioni sono su www.noifamiglie.it.


12 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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