Lombardi: “Comune del tutto inadeguato”
L’Aquila – (Nella foto di archivio il Comune com’era nell’altra vita) – Enzo Lombardi, presidente della commissione comunale garanzia e contriollo, ha diffuso la sua RELAZIONE PER IL CONSIGLIO COMUNALE SUL PERSONALE, LA DIRIGENZA E L’ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI.
Ne riproduciamo integralmente il contenuto: “Con la relazione del 29 giugno 2010 la Commissione “Controllo e Garanzia” denunciava una situazione organizzativa-funzionale del Comune dell’Aquila assolutamente inadeguata non solo per la vasta e complicata serie di funzioni cui il Comune è chiamato ad adempiere a seguito del sisma ma, addirittura, per lo svolgimento dell’attività ordinaria.
La già segnalata mancata esecuzione delle deliberazioni del Consiglio Comunale, tendenti ad una più puntuale sistemazione logistica dell’Ente, continua a determinare un non più tollerabile spreco di energie e di risorse.
Pertanto, sebbene permangano gravi carenze, dovute principalmente alla mancata adozione di preliminari studi e provvedimenti organici, si segnala un faticoso avvio dell’empirica razionalizzazione delle strutture e delle risorse umane. E’ ovvio che la mancanza di una programmazione unitaria delle azioni allontani, nonostante qualche buona volontà, l’avvio ed il raggiungimento di adeguati standard organizzativi necessari per il raggiungimento della legittimità, dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa. Esempi di questa buona volontà sono stati: la razionalizzazione della procedura prevista per il rilascio della autorizzazioni COSAP e della pubblicità che vedeva una duplicazione di funzioni tra la Polizia Municipale ed il servizio Economico e Finanziario; l’istituzione di un nuovo Servizio di Appalti e Contratti con il compito di coordinare ed organizzare tutte le attività legate alla realizzazione e la gestione amministrativa di gare ed appalti al fine di uniformare le variegate prassi diffuse nell’Ente; l’istituzione di un nucleo di verifica delle procedure contrattuali finalizzate all’affidamento dei lavori, dei servizi e forniture e per l’attività di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli Organi comunali; l’approvazione di un nuovo regolamento per la disciplina dei contratti; il ripristino del protocollo informatico; l’istituzione e sperimentazione dell’albo pretorio on-line e l’approvazione di un nuovo regolamento per l’informazione e la trasparenza attraverso il sito internet del Comune. E’ da dire al riguardo, però, che le predette deliberazioni di Giunta non hanno ancora trovato completa esecuzione.
In mancanza dell’attuazione degli indirizzi e principi inutilmente deliberati dalla Giunta è chiaro che persistono e si aggravano problemi logistici ed organizzativi che dovrebbero suggerire una maggiore attenzione alla funzionalità dell’Ente sia da parte dei Dirigenti, sia da parte del Sindaco, Giunta ed Assessori.
Si deve evidenziare, inoltre, la permanenza di condizioni lavorative assolutamente inaccettabili per i dipendenti ed assolutamente non rispondenti alle richieste di servizi obbligatori da parte dei cittadini-utenti.
La mancanza dei sistemi informatici, la mancata attivazione di un’adeguata rete di telefonia, l’impossibilità e l’assenza di coordinamento e di controllo fra le strutture sparpagliate su tutto il territorio ed anche all’interno delle singole strutture costituiscono un ostacolo insormontabile con cui il cittadino aquilano si trova giornalmente a dover fare i conti.
Per la rilevata assurda sistemazione logistica ed organizzativa dei fondamentali servizi demografici, i dipendenti sono tutt’oggi costretti a ricevere il pubblico ed a lavorare in spazi ridotti, sovraffollati ed inidonei alla tutela della sicurezza e della riservatezza degli addetti e dei cittadini-utenti.
La carenza di strumenti di lavoro quali: computer, armadi, cassettiere, archivio storico dell’anagrafe, cassaforte e cassette di sicurezza per custodire valori e documenti, non consente una serena istruzione, evasione e conservazione delle pratiche in massima parte richieste dai cittadini e ad essi solertemente dovute. C’è da sottolineare, inoltre, l’irregolarità contabile che tale situazione determina non consentendo l’esazione dei diritti di segreteria previsti dalle norme di legge.
Il Consiglio Comunale, già nella seduta del 29.06.09, aveva con deliberazione n. 65 invitato il Sindaco e la Giunta ad intraprendere, immediatamente, ogni iniziativa utile a ridare completa efficienza all’apparato comunale sia per quanto concerne la dislocazione logistica degli uffici e dei servizi, sia con riguardo al ritorno al pieno regime della funzionalità degli Organi, degli uffici e dei servizi. A più di un anno di distanza nessuno di questi due obiettivi può essere considerato raggiunto.
Le sedi attualmente occupate dal Comune non risultano ancora sufficienti ed adeguate allo svolgimento dei servizi essenziali. La preannunciata sistemazione degli uffici dell’anagrafe, degli affari generali e dei tributi presso la nuova sede di palazzo Del Tosto sembra svanire tra i carteggi volti a stabilire la proprietà dei parcheggi sottostanti.
Le conseguenze di questo fallimento sono deleterie per i cittadini e per la maggior parte dei dipendenti che, nonostante la dedizione dimostrata all’Ente ed alla Città, niente hanno ottenuto dall’Amministrazione nonostante il preciso indirizzo dato, anche in questo caso, dal Consiglio Comunale con l’approvazione dell’ordine del giorno n. 78 del 27/07/09.
Infatti, nel surricordato ordine del giorno, il Consiglio Comunale invitava la Giunta ed i Dirigenti, ciascuno per la propria competenza, a voler ristorare i dipendenti dei disagi sopportati durante il difficilissimo periodo del post-terremoto con un sistema, adeguato e significativo, che apprezzasse lo spirito di abnegazione dimostrato anche attraverso l’istituzione di un fondo di solidarietà a favore dei dipendenti.
Giova al riguardo ricordare come il Comune dell’Aquila sia stato l’unico Ente che ha visto la stragrande maggioranza dei propri dipendenti immediatamente rientrare in servizio a tempo pieno nonostante i personali disagi economici ed organizzativi.
A tutt’oggi, il dipendente comunale non ha ricevuto nessun riconoscimento economico o lavorativo da un’amministrazione troppo occupata a fare assunzioni a tempo determinato o indeterminato con metodi, criteri e sistemi assolutamente inammissibili in una Pubblica Amministrazione.
Ai disagi già presenti di natura organizzativa e funzionale si aggiungono troppo spesso le delusioni e la percezione di autentiche ingiustizie nei confronti di diritti quesiti e di riconoscimenti particolari ai propri dipendenti.
Le politiche per il personale concernenti la rutilante assegnazione e distribuzione degli incarichi dirigenziali, non sempre compiuta sulla base di requisiti e di professionalità adeguate, il mancato controllo del loro operato, la mobilità per comando o trasferimento esterni ed interni, i cambi di profilo, l’assegnazione delle sedi, la distribuzione dei buoni pasto e l’istituzione di riconoscimenti solo per specifiche categorie creano ulteriore disagio ed offrono un’immagine non solo di inefficienza ma anche di scarsa trasparenza dell’attività amministrativa di gestione del personale dipendente.
C’è da chiedersi che fine abbia fatto la solenne dichiarazione del Sindaco in Consiglio Comunale e la disposizione di Giunta del 23 giugno 2010 tesa a disporre il rientro del personale comandato disposto dai Dirigenti senza alcun indirizzo preliminare dei competenti Organi politici.
La grave carenza di personale comunale, che si acuirà il 01/01/2010 con la scadenza degli 84 contratti finanziati dalla Protezione Civile, non consentirà di affrontare la fase della ricostruzione con la dovuta efficienza”.
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