Legge ricostruzione, verso raccolta firme
L’Aquila – Dal comitato 3e32 riceviamo: “A 19 mesi dal sisma del 6 aprile 2009, è sotto gli occhi di tutti come la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sia ferma. Il governo continua ancora a gestire la complessa situazione del territorio con ordinanze, cioè con provvedimenti che possono derogare alle leggi e non prevedono controlli di legittimità e di spesa.
Tutti gli altri territori colpiti da terremoti hanno avuto leggi per la ricostruzione. A L’Aquila e nel cratere si continua ad operare con procedure di emergenza, un’emergenza che qui, come in tanti altri territori, è utilizzata per imporre scelte dall’alto che escludono i cittadini e per derogare alle leggi, favorendo di fatto speculazioni e gruppi di potere clientelare.
Né la gestione emergenziale è stato finora in grado di garantire rapidità ed efficienza degli interventi, anzi, al contrario, il sommarsi delle ordinanze sta determinando una confusione procedurale ormai ingestibile, a detta degli stessi amministratori, degli Ordini professionali e come è sotto gli occhi di tutti i cittadini.
A tutti questo si può rimediare solo con una legge: che consenta il rispetto delle norme, una razionale pianificazione della ricostruzione e la certezza di flussi finanziari costanti su cui fare affidamento.
Siccome nessuno l’ha ancora scritta, i cittadini hanno provveduto dal soli, elaborando una legge di iniziativa popolare, sulla quale si è cercata la massima partecipazione, tanto che è stata condivisa su piattaforma Wiki, ed ha potuto arricchirsi del contributo e delle osservazioni di molti.
E’ una legge che serve all’Aquila, così come all’Italia, perché parla di ricostruzione, ma anche di prevenzione per tutti i disastri ambientali e sismici.
Il 20 novembre, in occasione della manifestazione nazionale promossa a L’Aquila “SOS L’AQUILA CHIMA ITALIA” (info www.anno1.org ) inizierà la raccolta delle 50 mila firme necessarie per la presentazione della legge, per una ricostruzione dell’Aquila e del cratere che sia sostenibile, trasparente e partecipata. Una legge che trasformi la “politica dell’emergenza” in politica della prevenzione in tutta Italia”.
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