“Silvio se ne va, i problemi rimangono”
L’Aquila – UN’ENNESIMA PASSERELLA E LA RICOSTRUZIONE CHE NON C’E’ – “Dopo l’ennesima passerella del premier, in Abruzzo per ringraziare la gia’ piu’ volte ringraziata Protezione Civile, i problemi del territorio restano, a cominciare dalla ricostruzione che non c’e’ e dall’economia ormai al collasso”. Commenta cosi’ la responsabile nazionale Pd per la Ricostruzione Stefania Pezzopane (nella foto) la ventisettesima visita del presidente del consiglio all’Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009. “La citta’ dell’Aquila e l’Abruzzo intero, fino al piu’ piccolo dei suoi Comuni – ha dichiarato Stefania Pezzopane – hanno gia’ piu’ volte ringraziato la Protezione civile, dal capo dipartimento Bertolaso ai volontari di ogni regione, per quanto hanno fatto in Abruzzo. Piu’ che l’ennesima e pleonastica distribuzione di medaglie ci saremmo aspettati confronti con sindaci e cittadinanza e risposte rispetto alle molte questioni ancora aperte, soprattutto in considerazione del fatto che Berlusconi non veniva all’Aquila da nove mesi”. “Arrivando alla cittadella blindata della Guardia di Finanza, ben lontana dal centro con le sue macerie, dalle case ancora distrutte e dalle fabbriche che chiudono – ha proseguito l’esponente Pd – il presidente ha rassicurato la stampa sul fatto che l’emergenza in Veneto puo’ dirsi risolta. Peccato che qui, invece, da 19 mesi, aspettiamo una soluzione che tutti dicono di avere in tasca ma che e’ ancora ben lontana per gli oltre 70mila cittadini aquilani e per quelli del cratere, per le aziende, per le scuole, per l’universita’ e per l’ospedale”. “In un anno la cassa integrazione – ricorda Stefania Pezzopane – e’ aumentata dell’800 per cento, c’e’ stata una vera e propria emorragia di posti di lavoro, l’economia e’ al palo e anche l’unico settore, quello dell’edilizia, che avrebbe dovuto beneficiare delle circostanze e’ al collasso, perche’ non arrivano i fondi della ricostruzione e le imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sono costrette a licenziare le maestranze. Una situazione che rischia di far morire la citta’. Molti sono stati costretti a lasciarla perche’ non hanno piu’ lavoro. Nelle scuole si sono registrati 700 iscritti in meno, che vuol dire che almeno 700 famiglie sono state costrette a trasferirsi”. “Arrivando nella citta’ dove il Governo costringe la popolazione a pagare il mutuo sulle case crollate, dove non arrivano neanche i fondi per coloro che non hanno avuto un alloggio e hanno optato per i duecento euro procapite del contributo di autonoma sistemazione, dove la promessa zona franca e’ ancora una chimera e dove centinaia di progetti per riparare le abitazioni del centro storico sono bloccati dall’assenza di regole certe – ha concluso Stefania Pezzopane – il premier non puo’ cavarsela consegnando qualche targa. Ha il dovere di fornire risposte. Almeno sull’incresciosa questione delle tasse e dei tributi da pagare. Se in Veneto la situazione e’ risolta lo vedremo. In Campania, dove tre anni fa si era assicurata una soluzione definitiva per il problema rifiuti, tranquillizzando tutto il Paese, scopriamo che invece l’immondizia soffoca ancora la regione. Noi non vogliamo fare la fine di Terzigno, anche perche’ se continua cosi’, fra tre anni non avra’ piu’ senso neanche fare le barricate perche’ davvero, di questo passo, le targhe le consegneremo alla memoria di una citta’ finita e alla vergogna di un governo che usa il nostro dramma solo quando serve a far dimenticare i problemi personale del premier e quelli pubblici della coalizione”. (AGI) Com/Ett
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