Ecco come si scacciano gli studenti che hanno scelto di restare all’Università aquilana
L’Aquila – DI ORIO: LA REALTA’ E LE CELEBRAZIONI – Il rettore dell’Università Ferinando di Orio ha reso nota ai presidi, ai direttori di dipartimento, al senato accademico, ai prorettori, al consiglio di amministrazione, ai delegati del rettore e alla rsu una significativa lettera pervenutagli. Come premessa di Orio ha scritto: “Cari colleghi, a proposito delle giornata di ieri nella quale le Istituzioni, nazionali e locali, si sono autocelebrate per il ” miracolo” della ricostruzione della nostra Città , vi trasmetto l’ultima delle centinaia di comunicazioni che mi giungono dai nostri studenti. Credo che ogni commento sia inutile”.
Ecco la lettera firmata da Andrea D’Andrea:
“Magnifico Rettore Di Iorio, sono Andrea D’Andrea uno studente della facoltà d’ingegneria degli studi dell’Aquila.
Ho deciso di continuare i miei studi a L’aquila, anche se non ho ancora la forza ed il coraggio per tornare a vivere Lì, dove amici e conoscenti sono scomparsi, grazie alle linee dedicate in partenza da Montesilvano che mi davano la possibilità di riuscire a reggere i ritmi del pendolare. Ad oggi mi rendo conto di aver commesso un grave errore, gli studenti che dovrebbero essere considerati il fulcro dell’Università e della Città sono diventati oramai soltanto un numero.
I corsi sono iniziati da 5 settimane e solo grazie ad estenuanti viaggi in autobus non diretti o con la mia auto, con ritmi oramai insostenibili, ho raggiunto la mia facoltà . Le comunico che non riesco più ad esercitare il mio diritto allo studio, non sono più in grado di riuscire a frequentare le lezioni. Mi sento orami costretto ad immatricolarmi in un altro ateneo, anche se la voglia di restare è tanta. So che Lei sta facendo il possibile, e che questi problemi sono causati da enti maggiori, le ho inviato questa mail in quanto è il massimo esponente e rappresentante degli studenti”.
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