La Banca d’Italia e l’economia abruzzese
L’Aquila – Il direttore della Banca d’Italia, Bettoni, rende noto che da oggi è disponibile al seguente indirizzo:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/ecore/aggcong/economia_primo_semestre/2010/abruzzo
la pubblicazione “L’economia dell’Abruzzo” contenente l’aggiornamento congiunturale dei principali indicatori bancari e dell’economia reale esaminati nelle Note regionali annuali.
Come noto, con i suoi rapporti regionali la Banca d’Italia mette periodicamente a disposizione degli organi di informazione, delle istituzioni, del mondo accademico e di quello economico i risultati dell’attività di ricerca svolta a livello locale, contribuendo in tal modo ad accrescere la conoscenza delle dinamiche di sviluppo del sistema economico regionale.
Si riporta qui di seguito una breve sintesi del documento in oggetto:
“Nel corso del 2010 si sono consolidati in Abruzzo i segnali di ripresa dell’industria manifatturiera, manifestatisi a partire dalla seconda metà del 2009. Sospinti dal recupero degli ordini sui mercati nazionali ed esteri, il fatturato e la produzione sono tornati a crescere, rimanendo però ancora significativamente inferiori ai livelli precedenti la crisi. Nei rimanenti comparti l’attività produttiva ha ristagnato, fatta eccezione per il turismo, dove si è osservata una moderata ripresa. Dopo il forte calo del 2009, l’occupazione ha registrato un’ulteriore lieve contrazione. Appare tuttora molto elevato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, su cui incidono in maniera significativa i trattamenti di tipo straordinario corrisposti a imprese insediate nell’area colpita dal terremoto. In tale area, sono attualmente in corso i lavori per la sistemazione delle abitazioni meno danneggiate, mentre è ancora nella fase iniziale il recupero degli edifici gravemente lesionati. Nel mercato del credito i volumi erogati sono risultati stabili. A fronte di una ripresa dei mutui alle famiglie è proseguita la contrazione del credito alle imprese, su cui hanno inciso principalmente fattori legati alla domanda, in presenza di un ristagno degli investimenti. L’inasprimento delle condizioni di offerta si sarebbe sostanzialmente arrestato. La qualità del credito ha registrato un ulteriore peggioramento, con riferimento sia alla dinamica delle sofferenze sia a quella delle altre partite anomale”.
Non c'è ancora nessun commento.