Biomasse Bazzano, due voci a favore
L’Aquila – Voci contro e voci a favore dell’impianto biomasse. Ci giungono due note, una della Confederazione agricoltori e un’altra della Confindustria. La Confederazione italiana agricoltori della provincia dell’Aquila, attraverso il suo Presidente, il dott. Filippo Rubei, considera la realizzazione della Centrale a Biomasse nel nucleo industriale di Bazzano una grande opportunità per il settore agricolo e per quello forestale. “L’opportunità viene vista – dice una nota – nel fatto che, attraverso la centrale, anche i settori agricolo e forestale, nell’attuale emergenza energetica, possono fare a pieno la loro parte nella produzione di energia da fonti rinnovabili quali sono le biomasse legnose così come hanno già iniziato a fare installando pannelli fotovoltaici sui tetti delle strutture aziendali e recuperando scarti zootecnici e della lavorazione di prodotti agricoli per la produzione di biogas.
L’opportunità sta anche nella possibilità di realizzare, nel bacino di approvvigionamento della centrale, una filiera forestale, oggi inesistente o molto frammentata, che attraverso una corretta gestione del ricco patrimonio forestale presente nel raggio dei 70 chilometri, consente di migliorare le condizioni dei nostri boschi preservandoli dagli incendi e dall’invecchiamento ma soprattutto recuperando reddito per gli operatori e le cooperative forestali che oggi sono costrette a lasciare il 25% del loro reddito nel bosco, reddito che potrebbe derivare dalla raccolta di legno non di pregio, delle ramaglie e dei residui del taglio dei boschi.
L’opportunità potrà esserci anche per il settore agricolo in quegli ambienti in cui la coltivazione di essenze forestali specifiche come il pioppo potrebbe rappresentare l’alternativa alla impossibilità di coltivare quei terreni che oggi sono costantemente danneggiati dalla fauna selvatica come cinghiali e cervi, nel rispetto della sostenibilità ambientale e della non concorrenza con colture tipiche del territorio di riferimento ed inserite nella filiera food.
L’opportunità sta nel Consorzio Energia e Territorio, partecipato da aziende agricole e forestali, che si è proposto come intermediario tra la centrale e gli operatori, per aiutare la strutturazione di una filiera forestale e organizzare i rifornimenti di biomassa forestale, per assicurare la non concorrenza delle colture forestali a ciclo breve con le produzioni tipiche del territorio, garantendo un prezzo di acquisto della biomassa che sia sufficientemente remunerativo.
Con questo la Confederazione italiana agricoltori della provincia dell’Aquila auspica che le critiche, le perplessità e i timori da più parti avanzate possano essere al più presto fugati e consentire anche al territorio aquilano di uscire da quell’ “Immota Manet” che da troppo tempo ci contraddistingue”.
CONFINDUSTRIA – “Con riferimento a quanto si apprende dalle notizie pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa locale in merito alla posizione assunta dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila nei confronti del progetto di realizzazione dell’Impianto di Futuris Aquilana nell’area di Bazzano, Confindustria L’Aquila intende esprimere sconcerto e disappunto e ritiene il comportamento dell’Amministrazione gravemente dannoso per lo sviluppo economico e imprenditoriale del territorio.
La mancata coerenza e continuità degli orientamenti di questa Amministrazione inquina in modo irresponsabile la possibilità di sviluppo economico della nostra regione.
L’incertezza normativa compromette la volontà e la possibilità di investire nell’area aquilana, già depressa dal terremoto.
Il Presidente Sergio Galbiati (nella foto) chiede che si tutelino la trasparenza e la certezza del diritto, quali condizioni basilari e necessarie per fare impresa.
Nello specifico, il progetto di Futuris Aquilana – oltre ad essere il maggiore investimento imprenditoriale nell’area dal 2009 – è un iniziativa che promuove la valorizzazione del territorio tramite la gestione della filiera di approvvigionamento della biomassa vergine: consiste nell’attività di cura e manutenzione del patrimonio boschivo, di sviluppo delle colture energetiche e nella manutenzione del verde urbano, con evidenti ricadute positive in termini non solo occupazionali, ma anche economiche, sociali e ambientali.
La certezza del diritto è presupposto imprescindibile di ogni società civile, condizione necessaria per le imprese che si confrontano con il dovere di sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente”.
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