‘Ndrangheta, le indagini verso novità – Gen. Maurizio Scoppa sulla “risposta dello Stato”


L’Aquila – Le indagini della Procura antimafia dell’Aquila, coadiuvate dall’antimafia nazionale, con Alfredo Rossini e Olga Capasso, procedono e puntano a fare totale chiarezza sui retroscena della penetrazione della criminalità organizzata calabrese ‘Ndrangheta nella grande “torta” della ricostruzione aquilana. E’ ormai acquisito che le tre imprese (due del Nord e una del Sud) sospette hanno collegamenti, ma soprattutto progetti, nell’Aquilano. Le forze dell’ordine mobilitate sia dalla magistratura di Reggio Calabria che da quella aquilana dovrebbero procedere a breve tempo (se non lo hanno già fatto) a sequestri di importanti incartamenti e di altri elementi di prova documentale. Non si escludono neppure provvedimenti restrittivi: le novità dovrebbero essere imminenti, anche se per ora il riserbo è totale e le bocche rimangono cucite.
GEN. SCOPPA – “Nell’ambito ricostruzione post-sisma “c’e’ stato qualche tentativo di infiltrazione da parte di organizzazioni criminose, ma la risposta dello Stato e’ stata pronta e veloce, tanto da scoraggiare ulteriori attivita’ di questo tipo”. Lo ha detto oggi il generale Maurizio Scoppa, (nella foto) comandante del comando interregionale dei Carabinieri “Ogaden” con giurisdizione su Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. L’occasione e’ stata la sua seconda visita presso il comando provinciale dell’Aquila. Parlando del lavoro svolto dai carabinieri dell’Arma, il generale Scoppa ha detto: “I carabinieri hanno lavorato sin da subito e non si sono mai sentiti ‘terremotati’ contribuendo alla repressione ma anche alla prevenzione dei crimini. Cosi’ il numero complessivo dei reati sta progressivamente diminuendo. I carabinieri – ha proseguito – hanno saputo vigilare anche sulle attivita’ della ricostruzione e questa attenzione ha fatto in modo da scoraggiare penetrazioni”. Parlando poi del buon rapporto tra il “pool” interforze, Scoppa ha sottolineato: “C’e’ un’attivita’ di controllo sinergica grazie anche alla capacita’ di coordinamento del prefetto che trova risposta in tutte le forze dell’ordine. Sono questi – ha proseguito – i presupposti per una buona ricostruzione, volta al ritorno verso la piena normalita’”. Il comandante interregionale dell’Italia Centrale ha infine assicurato che nessun comando locale verra’ chiuso.


05 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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