Villa Pini, giudizio positivo sindacati
L’Aquila – I sindacati esprimono giudizio positivo sull’andamento della vicenda Villa Pini di Chieti (nella foto). Le segreterie regionali di CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, UGL e CIMOP esprimono, in una nota – soddisfazione per il celere e positivo andamento sul reinserimento dei lavoratori di Villa Pini, riscontrato nel quarto incontro di verifica tra sindacati e Policlinico Abano Terme. Si ricorda – prosegue la nota – che l’impegno preso dalla nuova gestione della casa di cura prevede a regime la riassunzione di 483 lavoratori entro la data ultima del 31 dicembre 2011. I dati oggi forniti in tal senso, ovvero dopo soli 2 mesi dalla riapertura della attivita’, sono di 378 assunti. Rimangono fuori dall’appello degli aventi diritto in via prioritaria 91 dipendenti che l’azienda assicura, con buona possibilita’, di poter ricollocare entro la fine dell’anno 2010, cioe’ con un anno di anticipo sul crono programma previsto. Nel frattempo – afermano i sindacati – si apriranno reali possibilita’ anche per gran parte di quei lavoratori che oggi sono rimasti esclusi dall’elenco ma potenzialmente ricollocabili al momento che l’organico di Villa Pini lo consenta in quanto risulti carente di quelle specifiche professionalita’. In tal senso gia’ ad oggi risultano stati riassunti 21 lavoratori da questo secondo potenziale elenco. Ma su questo positivo complessivo quadro, i sindacati di categoria devono, loro malgrado, registrare il permanere dell’esistenza di un grave vulnus, che come una spada di Damocle incombe su pazienti e lavoratori, rappresentato dalle incomprensibili problematiche di autorizzazione ed accreditamento di parte delle strutture di psicoriabilitazione di Villa Pini alla cui soluzione e’ legato il destino di circa 100 pazienti e 115 lavoratori che per tale ragione sono stati assunti a tempo determinato. A fronte di detto problema il Policlinico Abano Terme ha diffidato la ASL di Lanciano Vasto Chieti a ricollocare i pazienti in strutture diverse entro e non oltre 30 giorni dal 21 ottobre scorso se, nel frattempo, non si fosse trovata idonea soluzione. Di cio’ e’ stato interessato il Prefetto di Chieti.
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