Salute – L’agopuntura è atto medico
(di Carlo Di Stanislao) – Bao-Lan ha due diplomi: uno rilasciato in Vietnam e l’altro in Canada, ma non è laureato in medicina e chirurgia e pertanto non può praticare, in Italia, l’agopuntura. E’ quanto gli hanno contestato i carabinieri del Nas, che lo hanno colto mentre praticava questa terapia su una donna di mezza età . Il blitz è stato messo a segno verso le 18 di oggi, nella sede della sua palestra, in via Caena 46 a Voltabarozzo, in provincia di Padova. La task force interforze (Nas, guardia di finanza, vigili urbani, vigili del fuoco e polizia) sta compiendo infatti una serie di accertamenti mirati su strutture simili. Due uomini del Nas l’hanno colto in flagrante aprendo la porta di un piccolo studio. Una cliente (una donna sulla quarantina) era stesa sul lettino e il maestro vietnamita le stava praticando l’agopuntura. Impossibile a quel punto per Bao-Lan evitare la denuncia e la successiva segnalazione in procura. Contestualmente è stato sequestrato anche un apparecchio medico per elettropuntura. Bao-Lan, discendente dalla famiglia dell’ultimo imperatore vietnamita Bao Dai, è nato in Vietnam, a Quang Tri, il 5 marzo 1954. Fin da giovane ha praticato le arti marziali dedicandosi a varie discipline, tra le quali Judo e Tae Kwon Do. Dopo diversi anni di pratica ha trovato la sua vera passione nello studio del Viet Vo Dao e del Vo Co Truyen, conseguendo il grado di istruttore. Nel 1972, giunto in Italia per frequentare la Facoltà di Ingegneria di Padova, ha iniziato ad insegnare e diffondere il Viet Vo Dao, disciplina quasi sconosciuta in Italia. Attualmente Bao-Lan è esperto internazionale 7º dang, membro della federazione internazionale e del Consiglio dei Maestri del Viet Vo Dao, direttore tecnico delle regioni Veneto e Lombardia, Presidente della Federazione Viet-Boxing Italia, presidente e direttore tecnico della federazione Viet Tai Chi Italia. Tuttavia non è un medico e da noi, per l’esercizio dell’agopuntura è richiesto il conseguimento della laurea in medicina e chirurgia e, chi la pratichi senza tale titolo, commette un reato ai sensi della’art. 348 del Codice Penale, secondo stabilito dalla Corte di Cassazione già nel 1982. Inoltre, oltre ad un documento del 2002, rivisto a dicembre 2009, della FNOMCeO, la Cassazione, con una nuova sentenza n.22528 del 21 maggio 2003, ha precisato che colui che esercita l’agopuntura, senza aver conseguito la laurea in medicina, commette il reato di esercizio abusivo della professione medica. L’agopuntura secondo la Suprema Corte è una terapia invasiva che, oltre all’effetto tipico ipnotico ed anestetico che essa provoca sul paziente, è esposta a tutti i rischi collegati ad intervento di tale natura, quali quelli di lesioni gravi causate da invasioni in parti non appropriate del corpo umano, senza contare il rischio di infezioni per uso di “utensili” non sterilizzati nel rispetto degli standards attualmente previsti e periodicamente verificati dai servizi sanitari. Come si ricorderà , a luglio scorso, un giapponese senza laurea e praticante l’agopuntura è stato scoperto a Corfinio. Il settantenne, denunciato per esercizio abusivo della professione medica, lavorava tra Roma e Corfinio e in Abruzzo arrivava nel weekend per sottoporre a sedute di agopuntura pazienti provenienti da tutta la regione: fino a 15 il sabato, una decina la domenica. E ancora non chiarita la posizione del Comune, proprietario dei locali dove il giapponese esercitava, anche se, da subito, il sindaco Massimo Colangelo ha respintore ogni accusa, dichiarandosi estraneo alla vicenda. Gli investigatori hanno stanno valutando possibili responsabilità anche per il medico del paese, il quale avrebbe aperto al giapponese le porte dell’ambulatorio comunale.
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