Azienda studio, guai per gli studenti
L’Aquila – Riceviamo con la richiesta di non pubblicare nomi e riferimenti: “Gentile redazione, le scriviamo per metterla a conoscenza della disastrosa situazione che stanno vivendo gli studenti dell’Ateneo de L’Aquila, a causa dei persistenti disservizi dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. E’ dal 6 aprile 2009 che si registra il totale malfunzionamento dell’Azienda, il quale è sfociato ad oggi nel completo immobilismo dell’ente, soprattutto a causa della frequente assenza per “motivi di salute” del Direttore Luca Valente.
Proprio per questo motivo l’Azienda non è in grado da molto tempo di fornire i servizi che legittimamente dovrebbero essere erogati agli studenti. L’alternarsi dei direttori “pro tempore”, ben quattro in un mese (Valeri, Mazzarulli, Colaiuda, Zappacosta), è servita soltanto a complicare ulteriormente la già caotica situazione all’interno dell’ente, in quanto queste persone, chiamate ad agire in un brevissimo lasso di tempo, non sono state messe in condizione di lavorare a causa dello scatafascio presente nell’Azienda.
A questa precaria situazione non è riuscito in nessun modo a porre rimedio il Commissario Straordinario Francesco D’Ascanio, nonostante il recente incontro con il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi avvenuto dopo la lettera dimissionaria del Commissario stesso.
Appaiono paradossali ed a tratti drammatiche le conseguenze negative che gli studenti sono costretti a subire a causa di questo colossale, volontario e ripetuto atteggiamento negligente dei sopracitati attori istituzionali.
Il problema principale è certamente ad oggi quello relativo all’incredibile mancanza di una mensa universitaria, dopo la chiusura da parte della ASL di quelle esistenti fino allo scorso luglio.
Questo costringe gli studenti ad affrontare esose spese per la consumazione del pasto quotidiano, in special modo per chi è titolare di tesserino mensa GRATUITO.
Emergono palesi le difficoltà degli studenti residenti presso l’ex Caserma Campomizzi, i quali non avendo la possibilità di cucinare alcunchè si trovano costretti a mangiare presso la mensa ivi ubicata gestita da privati, affrontando quindi onerose spese senza alcuna garanzia di rimborso.
Inoltre il tesserino mensa prevede la decurtazione di una sostanziosa parte (1500 euro) dalla borsa di studio, la quale non viene ancora totalmente erogata agli studenti beneficiari nei precedenti anni.
Per quanto riguarda invece la borsa di studio del corrente anno accademico, non si ha ancora notizia della graduatoria definitiva e quindi degli studenti beneficiari. Ancora paradossale appare la situazione degli studenti residenti nella Campomizzi, costretti pertanto a versare l’affitto all’ADSU.
Incomprensibile, infine, l’atteggiamento dell’Università degli Studi de L’Aquila, la quale con particolari interventi, come i trasporti gratuiti per gli studenti, sembra incentivare il pendolarismo. Sarebbe auspicabile un interessamento di pari entità anche per le questioni esposte in precedenza, che avvalorerebbero come effettiva e non astratta, come oggi dobbiamo purtroppo riscontrare, l’idea de L’Aquila come città universitaria, tanto decantata dall’Università stessa.
Alla luce dei fatti, gli studenti, sconcertati dallo sconfortante presente e dal nebuloso futuro, si interrogano su quanti sceglieranno di intraprendere o di continuare gli studi presso questa città ”.
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