Fontana: “Ecco il progetto macerie” – Agli urbanisti: “C’è una rotta per i mesi futuri”
L’Aquila – Il gruppo di coordinamento per la gestione delle macerie, insieme ai sindaci del cratere, ha approvato il “Progetto di recupero, valorizzazione e riciclaggio dei materiali derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati, nonche’ di quelli provenienti dalla demolizione degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 nella regione Abruzzo”. Lo comunica il responsabile della Struttura tecnica di Missione, Gaetano Fontana, nella foto, che spiega: “Il Progetto e’ realizzato in collaborazione con la Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ dell’Aquila (la stessa facolta’ dove insegna il prof Pierluigi Properzi, che ha sempre tanto da ridire, ma forse anche questa iniziativa a lui non e’ ben nota), nell’ambito dell’Accordo Quadro siglato con il Rettore al fine di sviluppare la piu’ ampia ed intensa collaborazione sinergica nei settori di competenza e per lo svolgimento delle attivita’ comuni ai rispettivi fini istituzionali”. Nel corso della riunione e’ stato illustrato il programma degli obiettivi da realizzare nell’arco dei 24 mesi. “Il programma – riferisce Fontana – prevede la definizione dei protocolli di analisi chimica e fisica delle macerie; la quantificazione delle stesse sul territorio del cratere; il ripristino ambientale della cava ex Teges e degli altri siti di stoccaggio provvisorio; le operazioni di trattamento delle macerie per il loro reimpiego nelle costruzioni di opere pubbliche, quali ad esempio gli argini del fiume Aterno”.
AGLI URBANISTI – Gaetano Fontana, replicando alle critiche degli urbanisti, spiega che “il documento di strategia più recente elaborato dal Commissario è intitolato Azioni a breve, pubblicato il 21 ottobre scorso, che traccia la ‘rotta’ per i mesi a venire, individuando una serie di azioni; tra di esse, una delle più importanti, è orientata a sostenere la formazione di progetti sperimentali per il centro dell’Aquila, estendibile a tutti i centri storici del cratere”. Il numero uno della StM precisa che “’cantieri sperimentali’ non intendono, né potrebbero, conformare alcunché sotto il profilo urbanistico, la cui competenza primaria è dalla Costituzione affidata ai Comuni“. “Piuttosto – sottolinea ancora – con i ‘cantieri sperimentali’ si amplia l’azione di indirizzo e di supporto che il Legislatore ha affidato al Commissario“. Fontana ricorda altresì come il Commissario Chiodi abbia sempre attribuito grande importanza alla dimensione urbana della ricostruzione ed in primis agli spazi collettivi ed alle infrastrutture pubbliche: “la Ricostruzione non riguarda solo questo e quell’edificio isolato bensì la città nel suo insieme, come spazio della storia e della vita di tutti. che il sisma ha ferito e che è necessario e doveroso risanare“. Col contributo di prestigiose facoltà di architettura e di ingegneria – Pescara, Camerino, Genova, Roma, Catania, Napoli ecc.. – i Comuni del Cratere stanno trovando soluzioni originali e di straordinario interesse (non solo per le case, ma per le strade, le piazze, i giardini, le chiese). “E se la ricostruzione dell’Aquila partirà dai suoi luoghi simbolo, il Palazzo del Governo, la chiesa delle Anime Sante, il Duomo e l’antistante Piazza del “mercato”, piazza Palazzo e palazzo Margherita – osserva Fontana – tutti luoghi e edifici naturalmente propri ‘dei poteri forti‘, forse, non è poi così grave“. Nessun “doppione” e nessun conflitto d’interesse, per il responsabile della StM. Neanche sull’argomento “sperimentazione”, il cui risultato “verrà offerto al Comune dell’Aquila che ne farà quello che la sua responsabilità istituzionale riterrà utile e doveroso, nell’auspicio che a guadagnarci sarà solo la Ricostruzione“.
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