Ingegneri: “Brunetta, svegliamoci”
L’Aquila – (Nella foto il ministro Brunetta) – STATO POLVEROSO E SOFFOCANTE – Gli ingegneri chiedono semplicemente di poter lavorare nella maniera più chiara e svelta possibile. Ma si trovano di fronte uno Stato che a parole sostiene di volersi svecchiare e ammodernare, di fatto è ottocentesco e polveroso, lento e ostile ad ogni autentica innovazione. Il presidente dell’Ordine, dr. ing. Paolo De Santis, ha inviato al Ministro Brunetta (e a tutte le autorità cominciando dal presidente Chiodi e dal sindaco Cialente, la seguente lettera: ” Preg.mo Ministro, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila con nota del 25 giugno 2010 Prot. n. 2205, Le aveva sottoposto una serie di difficoltà amministrative legate ai processi della ricostruzione quali: rilascio DURC, conferenza dei servizi e sportello unificato (paradossalmente utilizzate dopo il sisma del 1985), PEC, sportelli telematici, anche per ridurre i notevoli disagi che quotidianamente si incontrano.
La proposta dell’Ordine consisteva anche nella attivazione di un progetto pilota per i Comuni del cratere.
Il Consigliere Dr. Sergio Masini, con mail del 2 luglio u.s. in risposta alla citata nota, comunicava che “la documentazione è stata trasmessa ai competenti uffici per le valutazioni e le iniziative del caso”.
Abbiamo appreso, in questi ultimi giorni, dell’incontro che Lei ha avuto con le Regioni e con il nostro Governatore Dr. Gianni Chiodi in riferimento all’innovazione amministrativa della Pubblica Amministrazione: le dichiarazioni rilasciate fanno ben sperare però noi cittadini sottoposti al “trauma del terremoto” abbiamo l’impellente necessità dello snellimento e dell’attivazione di tutti i mezzi tecnologici che l’informazione oggi consente.
Le rappresento che noi Professionisti abbiamo la Posta Elettronica Certificata, così come disposto dalla legge n. 2 del 2009, ma di fatto è inutilizzata perché non possiamo comunicare con le Pubbliche Amministrazioni. Comprendiamo le difficoltà delle Amministrazioni Locali, già in affanno anche prima del sisma, oggi è più che mai impellente la presenza e lo sforzo dello Stato per affiancare le Amministrazioni locali in forte disagio anche ad avere anche un semplice allaccio di una linea telefonica per comunicare con i cittadini.
Per queste motivazioni, l’Ordine, che mi onoro presiedere, Le rivolge nuovamente l’invito a far attivare un progetto pilota nell’area del cratere per lo snellimento delle procedure ed introdurre i moderni sistemi di I.C.T. per superare le criticità rappresentate e le manifesto la piena disponibilità dell’Ordine e di tutti i suoi iscritti a cooperare attivamente alla realizzazione di tale progetto. Se riterrà utile possiamo esporre anche di persona le problematiche sopra riassunte”.
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