Subornazione via internet, arresti


Pescara – Avevano tentato di subornare una teste e una delle vittime promettendo denaro in cambio di una ritrattazione. Con le accuse di intralcio alla giustizia e concorso in falsa testimonianza sono finiti in carcere Antonio Mastramico, 20 anni di Elice e Domenico Borrelli, 57 di Pescara. Li hanno arrestati ieri, in esecuzione di altrettante misure cautelari del gip Campli su richiesta del pm Varone, gli uomini della squadra mobile di Chieti. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal dirigente della Mobile, Paolo Monnanni, e dal responsabile della IV squadra, Licio D’Antuono. Per Mastramico, che si trovava gia’ ai domiciliari, si tratta di un ritorno in carcere. Il giovane venne infatti arrestato lo scorso 26 luglio assieme al padre Claudio con le accuse di violenza sessuale (Claudio anche per sfruttamento della prostituzione). Secondo quanto emerso dalle successive indagini, Antonio Mastramico, aiutato in questo da Borrelli, avrebbe avvicinato la vittima della violenza sessuale e una testimone del processo per convincerle a ritrattare le accuse in cambio di denaro. I contatti, talvolta anche velatamente minacciosi, sarebbero avvenuti anche tramite Facebook. A dare il via agli accertamenti, le dichiarazioni della vittima in sede di incidente probatorio lo scorso 9 settembre quando, in parte, ritratto’ le accuse nei confronti di Mastramico. Gli arresti sono stati eseguiti ieri. L’ordinanza e’ stata notificata a Mastramico in casa visto che era ai domiciliari. Borrelli e’ stato invece fermato mentre si trovava nei pressi del Tribunale di Pescara. Con lui c’era un personaggio noto alle forze dell’ordine: Raffaele D’Incecco, 52 anni di Pescara. Quest’ultimo, perquisito dal poliziotti, e’ stato trovato in possesso di dieci grammi di cocaina. Atri dieci grammi erano nel suo appartamento. L’uomo e’ stato cosi’ arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.


27 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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