La città che ha sempre saputo volare

Pescara – (di Gianfranco Colacito) – (Nella foto IlSole24ore il primo elicottero) – Apparentemente pigra perchè distesa lungo l’Adriatico, Pescara è al contrario la città che ha sempre saputo volare. Almeno da quando in cielo si levano macchine volanti. Sono cento anni, dal 1910, che da queste parti si amano le libellule. Quelle a motore. Erano poco di più gli spetezzanti velivoli di ferro, legno, tela e altri materiali precari ma efficienti che si levarono in volo cent’anni fa, quando a Pescara si tenne la prima manifestazione volistica. In alto i cuori, ma anche il coraggio di affrontare la forza di gravità con aerei dai motori tanto rombanti, quanto fragili e soggetti a guasti che non lasciavano scampo agli ardimentosi, anche perchè i paracadute erano qualcosa di molto approssimativo. Si legge questo ed altro in un bel libro, un prezioso documento storico, presentato oggi in comune: “Pescara e il volo” di Bartolomeo Di Pinto e alcuni suoi indispensabili collaboratori. La città ha sempre avuto, Vate a parte, una sua precipua vocazione al volo, che continua oggi con le Frecce tircolori che spesso la sorvolano, e altre iniziative. E poi c’è la storia, quella fatta di uomini, documenti e fatti: sarà utile ricordare Gabriele d’Annunzio, Ottorino Pomilio e il suo successo mondiale proprio grazie a geniali velivoli, e un grande dimenticato dall’ufficialità, Corradino D’Ascanio, il mago del volo, l’inventore dell’elicottero (e di tante altre macchine fantastiche), che era di Popoli ma da Pescara prese il largo. L’Abruzzo non ha memoria, va stimolato perchè è pigro e forse anche un po’ ignorante, ma sono persone come Pomilio e D’Ascanio che cambiano il mondo, e quindi influenzano anche il nostro presente di abruzzesi ingrati. Meno male che c’è chi scrive e chi se ne accorge. Ci vorrebbe anche qualcuno a leggere… siamo fiduciosi, crediamo nell’impossibile.