La psicologa: “Bisogno di vita normale”
Pescara – Annalisa Patriarca ha scritto all’assessore di Pescara Paola Marchegiani:
“Colgo l’occasione per ringraziarVi riguardo alle iniziative che state realizzando per aiutare gli aquilani a riprendere a svolgere una vita il più possibile “normale”.
Da giovane psicologa esperta in emergenza ed operante nel cuore di L’Aquila dal 6 aprile Vi esprimo il mio personale entusiasmo per ciò che state facendo.
Purtroppo la vita in tendopoli è quanto mai insostenibile per la popolazione aquilana defraudata di ogni risorsa per poter svolgere attività .
Noi psicologi della PEA (Psicologia Emergenza Abruzzo) insieme alle altre associazioni di volontariato (Agesci, CLOWN..)stiamo cercando di organizzare all’interno del campo di Piazza D’Armi – il più numeroso- quanto più possa favorire il ripristino delle risorse interiori degli ospitati. Stiamo progettando attività che prevedono l’ausilio dell’Arte che -come ben saprete- è la via eccelsa all’espressione delle emozioni: attività teatrali, di ballo e canto. In previsione della chiusura delle scuole abbiamo in cantiere dei corsi artistici per i ragazzi. Sono in contatto diretto con un artista che vive in tendopoli, il suo nome è Sergio Mastrantonio.
So di lui che è stato insegnante d’arte, ha lavorato a Roma per 30 anni per effettuare delle pitture nella Basilica di San Pietro e per altre applicazioni di quest’arte, aveva un atelier nel centro storico che ormai ha perso insieme alla maggior parte delle sue opere.
Quest’uomo come molti altri artisti in Piazza D’armi sono impossibilitati a ricominciare a lavorare (e quindi come artisti vivere) essendo privi di ogni strumento; finora mi è stato molto difficile ottenere finanziamenti ad hoc e mi piacerebbe molto poter risolvere questo problema in modo da poter dar spazio all’arte direttamente per mano loro (potremmo realizzare corsi di pittura tenuti da Sergio Mastroantonio e gli altri artisti presenti in campo). Chiedo a Voi un aiuto in questo senso e concretamente di aiutarci a trovare tutto ciò che serve a creare un laboratorio artistico.
Mi scuso per la richiesta ma siamo davvero rattristati da come sia difficile trovare sostegno dalla PC (obiettivo primario per loro è la logistica del campo) e conseguenzialmente da come sia difficile ridare vita, in un momento così emotivamente critico, ad una delle attività più catartiche che io conosca. Ringrazio anticipatamente e attendo un Vostro riscontro”.
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