CGIL: “Quale ripresa, via altri 5.000 posti”


Pescara – ENTRATE REGIONALI INSUFFICIENTI PER INTERVENTI UTILI – Gianni Di Cesare, capo del sindacato CGIL in Abruzzo, lancia l’allarme sulla situazione della regione, annuncia una perdita complessiva di posti di lavoro per i primi sei mesi del 2010 di 5000 unita’ e chiede l’avvio di una vertenza con il Governo e l’Europa. La Cgil sostiene che quella abruzzese “non e’ una crisi congiunturale ma parte dal 2003 (e basta vedere i dati del Pil) e non e’ vero – dice Di Cesare – che ci sara’ un riavvio”. La cassa integrazione straordinaria e’ passata dai 4 milioni del 2009 agli 11 milioni del 2010, mentre quella in deroga e’ passata da 2 a 5 milioni e “rappresentano il presupposto per il licenziamento”. Per quanto riguarda il bilancio della Regione, la Cgil fa notare che le entrate previste sono pari a due miliardi e 700 milio di euro “ma non ci si potra’ fare nulla e andranno a coprire solo alcune voci cioe’ sanita’ (2,4 miliardi), personale, interessi passivi,trasporti ed enti strumentali. Tutto il resto e’ fuori ma cosi’ la Regione Abruzzo non puo’ fare nulla, e’ destinata a scomparire”. La richiesta della Cgil e’ di aprire “una vertenza verso il governo nazionale e l’Europa per salvare questo territorio. In questa vertenza – dice Di Cesare – Chiodi deve svolgere un ruolo politico e non tecnico”.


21 Ottobre 2010

Categoria : Economia
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