Taccuino: Collemaggio, terra! – Roccamontepiano – lago Scanno – frane Caramanico – ateneo Te


COLLEMAGGIO – Terra! gridarono gli uomini delle caravelle quando, finito l’Atlantico per loro misterioso, scorsero la riva di un altro mondo, le Americhe. “Terra!” gridano i nocchieri della malconcia caravella aquilana guardando il piazzale di Collemaggio (nella foto scattata oggi, 19 ottobre). Al posto di breccia, sassi, rifiuti e macerie sbrindellate qua e là, tolti di mezzo, è riapparsa la terra protetta da transenne metalliche. L’opera è compiuta, e grazie ai militari e a tutti coloro che l’hanno eseguita. Un giorno torneranno erba, prato e anche aiole. Con dei fiori, possibilmente, e delle luci decenti a tentare di restituire un pezzo prezioso della città ai diseredati che vi abitano tenaci e tosti.

SCANNO – Il lago di Scanno, di proprieta’ dei comuni di Scanno e Villalago, negli ultimi giorni e’ sceso di livello di oltre un metro e mezzo, nonostante la portata degli affluenti Tasso e Cunicelle. Si ripropone l’importanza del riavvio delle concertazioni per l’approvazione dell’accordo di programma tra i due comuni, il cui interesse era stato gia’ sancito negli anni precedenti con due delibere di giunta, alle quali sarebbe dovuto seguire uno studio del bacino imbrifero, in termini biologici e geologici, per poter arrivare alla stesura del programma di tutela per la successiva approvazione nei rispettivi consigli comunali. “E’ importante – riferisce il consigliere comunale di Villalago, Fernando Gatta – che si risolva l’intesa tra i due comuni, e che i rispettivi sindaci facciano mente locale per l’impiego di risorse necessarie alla tutela del bacino lacuale. Per il perseguimento dell’obiettivo e’ fondamentale che oltre all’utilizzazione dei fondi gia’ stanziati da enti sovracomunali – conclude Gatta – sia previsto l’impegno concreto delle due amministrazioni, altrimenti ogni sforzo risultera’ vano”.

ROCCAMONTEPIANO – Le analisi effettuate dai biologi dell’Aca e dall’Arta nel Comune hanno dimostrato la totale assenza di carica batterica nelle acque. E’ quanto ha reso noto la direzione dell’azienda acquedottistica di Pescara dopo aver ricevuto i risultati delle analisi eseguite su alcuni campioni di acqua potabile.”I risultati delle analisi – annuncia la direzione dell’Aca – hanno evidenziato l’assenza di carica batterica nelle acque della sorgente Canara. L’Aca ha gia’ informato personalmente, tramite un agente tecnico idraulico, le famiglie interessate e con una nota scritta il comune di Roccamontepiano. Pertanto i nuclei familiari possono ricominciare da subito a utilizzare l’acqua del rubinetto di casa anche per scopi alimentari”.

FRANA CARAMANICO – “Per il movimento franoso di Caramanico Terme e’ stato programmato un intervento di risanamento idrogeologico di un milione di euro”. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, rispondendo ad un’interpellanza del consigliere regionale Antonio Saia. L’assessore Di Paolo ha spiegato che tale intervento “sara’ finanziato con fondi stanziati per la difesa del suolo dalla Finanziaria statale 2010″. L’assessore ha anche spiegato che “la situazione che vive il comune di Caramanico e’ ben nota a questo assessorato” e che “il Piano stralcio di Bacino ha individuato e perimetrato, all’interno del territorio comunale, alcune aree di rischio R4 (rischio molto elevato) e rischio R3 (rischio elevato)”. Nel centro termale ai piedi della Maiella quella recente non è l’unica frana. Una precedente, tra le maggiori, coinvolse quasi la medesima area colpita attualmente.

TERAMO – Serpeggia ed esplode in tutta Italia la protesta contro la riforma Gelmini e la falcidia di inseganti e ricercatori, questi ultimi menti allo sbaraglio da anni, utilizzati impropriamente come insegnanti in tutte le università. E oggi precari dal futuro incerto, anzi dalla scelta obbligata: lasciare la propria città e l’Italia. Oggi tocca all’Università di Teramo, dove a Veterinaria si sono tenute riunioni all’aperto. Il fermento riguarda quattro facoltà, che si trovano in blocco proprio pèer decisione dei ricercatori, sui quali grava il 60% del lavoro didattico. Su 130 di loro, 90 stanno protestando. “I vertici dell’ateneo non si sono mai occupati di noi” dicono ai giornalisti. Manca il sostegno, ma non da tutti: diversi docenti sono schierati con i ricercatori.


19 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.