Luxuria, per parlare anche di altro
L’Aquila – (di Mardin Nazad) – Ieri sera, presso la libreria Colacchi, è stato presentato il nuovo libro “Le favole non dette” di Vladimir Luxuria. Al fianco dell’ ex parlamentare di Rifondazione comunista, l’ on. Anna Paola Concia, deputata del Pd nonché portavoce e componente del direttivo nazionale del movimento per i diritti civili di lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
“Quando ho riferito a qualcuno che sarei venuta a l’Aquila a presentare il libro di Vladimir, mi sono sentita rispondere che sono matta, perchè a L’Aquila bisogna parlare solo di terremoto e non è adatta a presentazioni di questo tipo.- dichiara l’on. Concia- Io sono convinta,invece, che della situazione aquilana se ne dovrebbe parlare fuori, perchè gli aquilani lo sanno benissimo e non lo dimenticano,sono gli altri che non lo sanno… Dunque, abbiamo accettato subito di venire perché abbiamo ritenuto fosse un bene che a L’Aquila si tornasse a parlare di tutto.”
“Le favole non dette”, edito da Bompiani, è un libro che “parla di bambini, ma che è rivolto a lettori giovani e adulti, non tanto per gli argomenti ma per le parole scelte, non comprensibili dai lettori più piccoli”. Travaglio, bellezza, fatica di nascere in un corpo e desiderare di averne un altro. Questo è Il mondo transgender.
“Attraverso la cultura si può insegnare alla gente il mutuo rispetto e non considerare la diversità degli altri come un muro ma anzi come una molla di curiosità ; è per questo motivo che ho voluto scrivere questo libro.- dichiara l’ex deputato- Sono sei favole, di cui tre sono la trascrizione di favole famose: pinocchio di Collodi, che nella mia versione non è un burattino che dalla sua legnosità sogna la carnosità di un bambino, ma è un bambino che vuole diventare una bambina; il brutto anatroccolo e la sirenetta che sono, secondo me, grandi metafore del sentirsi inadeguato nel proprio corpo,ossia il sogno della trasformazione,che è un topos nella favola.” ” I miei personaggi- continua Luxuria- sono un pò come il rospo, che sa di avere un principe dentro di sè e si sente vittima di un misterioso maleficio, che aspetta il bacio per tornare ad essere quello che già era. Le altre tre sono favole originali, che non hanno riferimenti classici: “la donna uomo”,che indaga i fenomeni da baraccone, “il triste cantore” e poi “Iddu”, che è basata su una storia vera di una mia amica che fa la drag queen.
L’atto eroico dei miei personaggi consiste nello scegliere di reagire e non di subire; questo è
il messaggio che oggi trovo qui, in questa sede e nei temi del mio piccolo libro. Non ci si deve arrendere, nè di fronte alle speculazioni politiche sulle tragedie, nè al pensiero che la città non possa tornare quello che era un giorno. A questo proposito mi ritorna in mente la bellezza dell’Aquila, che io ho conosciuto prima del sisma. Mi auguro che queste occasioni, come la presentazione di un libro, siano le prime di tante per una città che si candida come la ” capitale mondiale della cultura”.”
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