UIL: “La Regione deve governare”
Pescara – L’emergenza non è finita, ma è necessario che la Giunta Regionale chiuda la fase di inevitabile confusione in cui ha avuto inizio la legislatura: il rodaggio, più gli effetti della crisi mondiale, infine, il terremoto. E’ la posizione di Roberto Campo per la UIL regionale. “La Regione deve mettersi al centro dei processi, elemento fondamentale di raccordo tra Abruzzo e Roma. Il ruolo forte che assume necessariamente il livello nazionale, in particolare il Governo e la Protezione Civile, deve essere bilanciato dalla Regione, che deve offrire sedi e modi di confronto e di raccordo alle istituzioni locali e alle parti sociali. Va evitato il campanilismo, ma anche un centralismo non temperato.
Un mese fa i Sindacati e la Confindustria hanno chiesto un incontro al Presidente Chiodi per concordare un’agenda delle priorità sulle tre questioni principali, terremoto, crisi esogena, crisi endogena, cui non è stata data risposta. Insistiamo.
• Bisogna concordare il sistema di governance da adottare per i prossimi mesi. Oltre alle perplessità sul decreto Abruzzo relative alle risorse e al regime speciale di aiuti da mettere in campo per l’area del sisma, altre sono alimentate proprio dalla mancata chiarezza sull’assetto istituzionale e di partecipazione da assumere nella fase dell’emergenza e della ricostruzione.
• Bisogna dare alle parti sociali lo strumento per esercitare il proprio ruolo sull’impiego ottimale dei fondi strutturali e del FAS, deliberando in Giunta Regionale il relativo Protocollo emendato dalle parti sociali: siamo la sola Regione ancora priva di regole condivise.
• Bisogna dare risposte chiare a grandi progetti di investimento e sviluppo che possono cambiare in meglio il quadro economico-sociale regionale, dall’automotive alla Micron.
• Positiva l’azione dell’Assessorato al Lavoro sul fronte degli ammortizzatori in deroga (accordo 27 aprile per l’area sisma e accordo quadro regionale del 20 maggio): ora si deve integrare il sostegno al reddito con le politiche attive, il rilancio del sistema formativo, la politica industriale.
• Bisogna concordare con il Governo un diverso piano di rientro del deficit della sanità ; la conferma delle risorse FAS per i progetti di innovazione, ricerca, bonifiche industriali; l’inserimento dell’Abruzzo nel capitolo delle opere infrastrutturali strategiche.
• Bisogna mettere in campo un programma di riforme regionali, preciso negli obiettivi e definito dei tempi” conclude la UIL abruzzese. (nella foto, Palazzo Silone a L’Aquila)
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