Grazie Canada, un bel regalo ai giovani da un grande paese libero dalla burocrazia


L’Aquila – (di Mardin Nazad) – UN CENTRO POLIFUNZIONALE PER STUDENTI – È stato inaugurato questa mattina il Centro Polifunzionale per gli studenti d’ Abruzzo, nei pressi di Lenze di Coppito, finanziato, grazie ad una sovvenzione di 5 milioni di dollari, dal governo canadese. Il centro, destinato ad ospitare attività di studio e svago, si sviluppa in una composizione tripartita e aperta a ventaglio, rifacendosi al simbolo dello Stato Canadese, la foglia d’acero. La struttura, che impegna una porzione di lotto approssimativamente pari a 4.500 metri quadrati, si articola nei seguenti locali: un bar,una palestra fitness, spogliatoi, un centro congressi, una palestra principale, sale studio, reception e un pergolato/terrazza. L’edificio è stato progettato, per ottenere il massimo risparmio energetico,attraverso collettori solari termici e recuperatori di calore, e il massimo rendimento senza ricorrere a sistemi complessi e di difficile manutenzione.
“Il nostro primo ministro teneva particolarmente che si potesse dare un contributo per aiutare i giovani dell’Aquila affinché restassero e avessero un ruolo attivo nella loro comunità. – dichiara il ministro canadese Denis Lebel- Abbiamo anche piantato 55 alberi d’acero in questo giardino, che costituiscono un memoriale dei giovani morti durante il sisma. Questa struttura non è solo piacevole alla vista e funzionale, con i suoi spazi dedicati all’intrattenimento e allo studio, ma anche rispettosa dell’ambiente e antisismica.”
A presenziare la cerimonia erano presenti, oltre al ministro canadese Denis Lebel , anche il presidente del consiglio regionale Pagano, il capo della protezione civile Guido Bertolaso, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il prefetto Giovanna Iurato, il vicecommissario alla ricostruzione Antonio Cicchetti, il vescovo dell’Aquila mons. Molinari, il prof. Roberto Volpe prorettore dell’Università. Non sono intervenuti, come invece era di programma, il ministro Maria Stella Gelmini e Gianni Letta.
” Sono stato un po’ amareggiato a causa di alcune voci che dicevano che qui a L’Aquila non è stato fatto niente, cosa che non risponde a verità- dichiara Guido Bertolaso- Questa è una giornata importante, abbiamo fatto qualcosa in più per L’Aquila e questo è un segnale forte e chiaro che noi non abbiamo mai abbandonato questa città”. Parole che, a dire il vero, suonano un po’ approssimative, viste anche solo le ultime vicende, che hanno avuto per protagonisti gli albergatori aquilani e non solo, giunti quasi sul lastrico. “Da quello che mi risulta i soldi in cassa ci sono- spiega il capo della protezione civile- quindi sono solo questioni burocratiche che potranno essere benissimo risolte con il commissario Chiodi”. Ma proprio ieri sera Bertolaso è stato nuovamente protagonista nelle vicende riguardanti il Consorzio Federico II. Di fatti, l’imprenditore Riccardo Fusi ha dichiarato che “ Bertolaso assegnava i lavori a chi voleva lui”. Alle parole di Fusi, il capo della protezione civile risponde così: “Ah questo ormai è noto! Io ero il despota di tutti- dice ironicamente- è tutto un film, che qualcuno si è scritto e si è girato da solo; da quello che mi è stato detto Fusi ha dichiarato anche che non è stato mai contattato da me e questa notizia è sicuramente più vera delle altre. Le carte cantano, le autorità di vigilanza hanno verificato, sul nostro sito da tempo sono state pubblicate tutte le gare europee che abbiamo fatto, tutti i vincitori, i subappaltatori quindi se mi trovate in giro per il mondo altrettanta trasparenza ve ne sarò grato”.
Dal grande e boscoso Canada, dove vivono tanti italiani e tra loro tanti abruzzesi, quindi, un bel regalo, concreto e utile: 5 milioni di euro, sborsati subito e subito utilizzati al meglio per costruire il Centro polifunzionale, accanto all’ospedale e alla facoltà di Medicina dell’Università. L’opera, è il frutto della generosità canadese ma anche delle scelte mirate e precise dell’Università. In silenzio, mentre altrove infuriavano chiacchiere e polemiche, il cantiere veniva aperto e funzionava alla perfezione. 200 metri quadrati di strutture ariose e fortemente antisismiche, colori, materiali leggeri e funzionali, una grande palestra, spazi per studio e tempo libero. Tutto per gli studenti, per dimostrare che a L’Aquila qualcuno sa anche ricostruire davvero. Con la massima attenzione nei confronti di un mondo che in città conta, quello dei ventimila iscritti all’Università che con tutte le sue forze sta tentando di rimanere ai livelli raggiunti prima dell’aprile 2009. Accanto al centro polifunzionale, una pianta di acero, l’albero simbolo del grande paese nordamericano: ce ne saranno tanti, quanti sono stati gli studenti vittime del terremoto. L’acero è un albero caro anche ai giovani, perchè se ne ricava un succo molto adoperato nella gastronomia americana. Alla cerimonia di questa mattina, hanno partecipato il ministro canadese dell’economia Denis Lebel, il capo della protezione civile Bertolaso e le autorità locali, con il prorettore dell’ateneo prof. Roberto Volpe. Tagli di nastri e discorsi ufficiali, come vuole il rito, ma anche qualche dichiarazione importante di Bertolaso. Il capo della PC che L’Aquila conosce bene ha confermato ciò che ha sempre detto: se ci saranno unità di intenti e collaborazione, la ricostruzione potrà davvero avvenire in 10 anni, e l’Italia darà un bell’esempio a tutto il mondo. Saranno “Olimpiadi del buon senso e della collaborazione”. Per Bertolaso, che ha avuto un lungo colloquio con il sindaco Cialente, ora ci sono le premesse per poter cominciare e se da domani tutti faranno il loro lavoro e il loro dovere, 10 anni basteranno per rivedere L’Aquila in piedi. Per premesse, forse Bertolaso intende soprattutto le risorse, che in parte effettivamente sono disponibili. Ma bisogna fare i conti con i tempi reali, che sono ben diverso e inquietante discorso.


16 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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