“Fate bene fratelli”
L’Aquila – Dal giornalista indipendente e critico d’arte Emidio Di Carlo (nella foto) riceviamo questa lettera aperta: “Le vicende aquilane delle ultime settimane rappresentano un segnale illuminante sulle “macerie” ante-post (via via incrementate) il 6 aprile 2009, e con interessi di vario genere. Io sto dalla parte di Daniela Stati quanto, con coraggio, dichiara la propria estraneità dai fatti legati ad Abruzzo engeenerige SpA. La semplice citazione della SpA ha però fatto tornare alla memoria il continuo “trasformismo” azionario pubblico-privato e il grande banchetto al quale hanno partecipato amministratori pubblici, politici e sindacalisti, anche mediante l’assunzione dei figli e funzionari di partito, con la magistratura che, tuttavia, pur “volando alto” sui fatti non avrebbe ravvisato illegalità alcuna.
Io sto dalla parte del Sindaco Cialente nella polemica che lo contrappo al capo della Protezione Civile poiché mi sento aquilano; tuttavia, lavando i panni in casa, ho moltissime ragioni per dissedire sulla scelta e l’operato della sua truppa di Palazzo nella quale, pur di sopravvivere, ha messo dentro di tutto, anche chi, altrove, è stato bocciato – secondo la logica berlusconiana – dal “popolo sovrano”.
Io sto dalla parte di Luca Ricciuti, di fronte alla minaccia ricevuta; se non altro per essere l’”unico” aquilano che si distingue per stile dialettico e di comportamento politico e che (forse) non piace al Presidente Chiodi se, a questo “singolare” aquilano, non ha assegnato un assessorato o chiamato a vigilare sulla ricostruzione.
Contesto a gran voce le nomine e i conseguenti sprechi di ”indennità di carica” elargiti dal “premier”. Fanno, certamente bene ail fratelli, specie quando toccano chi è componente nel Consiglio di Amministrazione dei “Solisti Aquilani” (strano che nessuno l’abbia rilevato nel passato!), o persegue il progetto del campo da golf (per soli ricchi?) nella frazione di Sassa del già capoluogo d’Abruzzo ancora disastrato.
Contesto l’artificiosa Cultura di Stato che impera nel capoluogo dove solo alcune “istituzioni culturali” continuano ad essere “riconosciute” e beneficiate con risorse economiche pubbliche. In tal modo, la politica del “fate bene fratelli”, domina nella città dell cultura, con vantaggi elettorali assicurato. Altro che la cassa integrazione per chi il sisma del 6 aprile 2009 lo ha subito e ne paga le conseguenze senza intravedere via d’uscita! “.
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