“Sì, devi raccomandarti: in Italia è così”
L’Aquila – LO RIBADISCE L’IMPRENDITORE FUSI – La scoperta dell’America, quella che rivela come in Italia sia tutta questione di buone conoscenze e coperture autorevoli. Da sempre il paese e la politica funzionano proprio così. Questo si legge, come concetto sostanziale, in un servizio sul Corriere della Sera sugli appalti e le inchieste, che coinvolgono anche la ricostruzione aquilana. “Si’, gli chiesi aiuto. In Italia funziona in questo modo”. Lo dice Riccardo Fusi, l’imprenditore sotto inchiesta per gli appalti del terremoto, riferendosi a Denis Verdini, coordinatore del Pdl, anch’egli indagato nell’ambito della stessa inchiesta.
Fusi, pero’, aggiunge: “Facevo piu’ affari con il centrosinistra”. Nell’intervista, di cui pubblica una sintesi oggi l’agenzia AGI, Fusi racconta: “Ogni mattina devo alzarmi e andare a spiegare a tutti, specialmente alle banche, che io e Denis Verdini siamo amici ma non gemelli siamesi”. Per Fusi non e’ strano “rivolgersi a un politico. Perche’ la Lega non ha le sue aziende? E il Pd non ha le Coop? Non ci vedo nulla di male”. Tutto il mondo degli appalti gira intorno ad associazioni, conoscenze, consorterie, perche’ non dovrei girarci anch’io?”. “Quando ho avuto bisogno – afferma- con Verdini ci siamo sempre sentiti e abbiamo collaborato. In societa’ mai”. Per quanto riguarda gli appalti per la ricostruzione dell’Aquila, Fusi sostiene che “i soci locali del Consorzio (Federico II, ndr) erano stufi di rimanere a bocca asciutta perche’, con la storia dell’emergenza, Bertolaso faceva gare a trattativa privata e assegnava i lavori a chi voleva lui. Mi dissero che era necessario avere conoscenze romane. Io alzai il telefono e chiamai Verdini. Ma sono cosi’ appoggiato che l’unica gara vinta come Consorzio Federico II e’ stata a buste chiuse, con miglior offerta al ribasso”.
Non c'è ancora nessun commento.