Venturoni,obbligo di dimora – Sentito Tancredi


Pescara – Attenuazione ma non revoca delle misure restrittive per l’ex assessore alla sanità regionale, Lanfranco Venturoni (nella foto). Il politico, che si trova agli arresti domiciliari dal 22 settembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti e sui progettati impianti di trasformazione e bioessiccazione, ha ottenuto l’obbligo di dimora a Teramo. Lo ha deciso il gip di Pescara, Guido Campli, che ha dunque accolto parzialmente l’istanza di revoca della misura cautelare presentata dai legali di Venturoni. La procura aveva espresso parere favorevole per l’obbligo di dimora. L’inchiesta riguarda dodici indagati tra cui l’imprenditore Rodolfo Di Zio, anche lui agli arresti domiciliari; suo fratello Ettore Di Zio, i senatori Fabrizio Di Stefano e Paolo Tancredi e il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi.

TANCREDI – In Procura questa mattina a Pescara il sen. Paolo Tancredi (nella foto), tra gli indagati nelle vicende dei rifiuti. Il parlamentare ha presentato una memoria in cui spiega i propri comportamenti e si è trattenuto una mezz’ora dal pm Varone. Secondo quanto ha dichiarato uscendo dall’ufficio del magistrato, avrebbe chiarito la sua posizione e i rapporti con l’imprenditore Di Zio, definiti “normali, come quelli che possono esserci tra un politico e un importante imprenditore”, senza sotterfugi e senza misteri. I soldi? certo, Di Zio fece delle offerte ma al partito PdL, e tali offerte finirono nelle casse del partito, non nelle tasche del senatore. “Penso di aver chiarito tutto – ha detto Tancredi – e di poter uscire da questa vicenda”.


15 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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