“Ater, la riforma è una farsa”
Chieti – Da Isidoro Malandra, associazione Oltre Abruzzi, riceviamo. “La proposta di legge presentata dalla Giunta regionale abruzzese in materia di riforma delle Ater non risolve i vizi strutturali presenti nella legge vigente ed anzi li aggrava. Le Ater hanno attualmente diverse fonti di finanziamento ma in realtà tutto si riduce alle entrate per canoni, insufficienti a coprire perfino le spese di gestione corrente (personale e altri oneri). Le manutenzioni ordinarie sono ridotte allÂ’osso mentre le straordinarie sono un sogno. La proposta della Giunta Chiodi non affronta il nocciolo della questione e ripropone sostanzialmente lÂ’impianto delle legge vigente aggravando però i nuovi enti di costi aggiuntivi che andranno ad aggravarne il deficit. Mentre le entrate continueranno a derivare esclusivamente dai canoni, nonostante il fantasioso elenco delle fonti di finanziamento, i nuovi enti dovranno accollarsi nuovi costi: a) indennità dei probiviri componenti la Consulta, strumento di nuova creazione che coadiuva la Giunta Regionale nelle funzioni di controllo e proposta; b) indennità per i componenti dellÂ’Osservatorio che coadiuva la Consulta che coadiuva la Giunta; c) i “premi di produzione” per i componenti dei Consigli di Amministrazione i quali percepiranno, oltre alla indennità fissa, una somma annua non superiore al 30% dellÂ’indennità “sulla base dei risultati raggiunti appositamente valutati dagli organi preposti al controllo di gestione”.
La Giunta prevede poi di aprire la bella stagione dei saldi e delle promozioni autorizzando i nuovi enti a riorganizzare le piante organiche; inoltre avoca a sé la nomina dei direttori dei nuovi enti (incarichi da 100mila euro l’anno!).
Di tutte le idee di razionalizzazione e risparmio è rimasto solo il taglio dell’Ater Lanciano quando la realizzazione di una azienda unica permetterebbe di risparmiare almeno 600mila euro l’anno tra CdA e direttori!
Per bloccare questa riforma farsa ci sarà bisogno dellÂ’impegno dei tanti che hanno a cuore lÂ’edilizia residenziale pubblica e dei tanti che hanno bisogno di una casa vera a costi decenti e non dei balletti di certi assessori e dei loro uffici”.
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