Legge caccia e chiusura Parco Sirente


L’Aquila – Il Coordinamento Provinciale dell’Aquila, Lega Nord Abruzzo, interviene su due questioni che riguardano il territorio abruzzese. Due questioni su cui il partito si sta battendo localmente da tempo. “Si prende spunto – dice una nota – in primis dal provvedimento con cui il Governo, il 7 ottobre scorso, ha impugnato la legge della Regione Abruzzo n. 39/2010 che riordina il calendario venatorio per la relativa stagione 2010/2011. Una legge circa le disposizioni da attuare sulle specie cacciabili e i relativi periodi, ritenuta censurabile per motivi di contrasto con la legge statale di riferimento, dato che da quest’ultima la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema sarebbero di pertinenza esclusivamente governativa, in quanto valori costituzionalmente protetti. Ma la Lega Nord Abruzzo dissente ora come in passato, da questo tipo di prevaricazioni e le condanna proprio perché lontane dalle reali competenze sulla tutela del territorio, le quali dovrebbero riguardare in prima analisi, prevalentemente le popolazioni che il territorio abitano. Ovvero le genti d’Abruzzo che da secoli interagiscono con gli ecosistemi che conoscono meglio dei legislatori. Agricoltori, cacciatori, boscaioli, proprietari di terreno, che dal territorio possono ricavare reddito producendo allo stesso tempo una forma di tutela naturale, che proviene dalla cultura immemore legata alle varie attività e non certo dalle forme di tutela “dall’alto”, come ad esempio le istituzioni delle Zps (zone di protezione speciale). In secondo luogo questo Coordinamento Provinciale, coglie l’occasione a proposito di presunte tutele territoriali, di riproporre l’attenzione sull’inutilità degli enti parco, in special modo del
Parco Sirente Velino. Un’istituzione questa, al di là degli ultimi incongrui tentativi di riorganizzazione, su cui bisognerebbe invece procedere solo nel senso una chiusura immediata. Occorre dire basta e a questo inutile “poltronificio”, un Ente che non ha fatto altro che sovrapporre vincoli superflui, a vincoli già esistenti. Una struttura che le popolazioni stesse non hanno mai sentito come necessaria, dato che non ha mai sortito benefici per alcuno, fornendo come unico risultato quello di produrre uno spopolamento manifesto e disoccupazione per i centri abitati del dell’area parco.
In conclusione è ora di restituire il territorio ai cittadini. È ora di riconsegnare il territorio alle attività antropiche che vi si sono sempre svolte, quelle che sono state alla base del “vivere” di questa regione, quel complesso di attività naturali e produttive come la pastorizia, la caccia, la raccolta della legna, la raccolta dei funghi etc. Senza dimenticare le odierne opportunità economiche a fini energetici, come quelle che avrebbero i Comuni attraverso il corretto utilizzo delle bio-masse. Se esiste un merito da assegnare alla tutela del territorio, andrebbe assegnato ai cittadini, e non certo agli ambientalisti che pensano di essere gli unici depositari della tutela territoriale”.

Sulmona, 14 ottobre 2010 Lega Nord Abruzzo
Coordinamento Provinciale L’Aquila


14 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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