A quando bonifica Aire Miami?


Miami (USA) – da Gente d’Italia, Ricky Filosa – “Lo spunto per questo pezzo ci è stato dato da una frase contenuta fra le righe di un breve articolo pubblicato di recente proprio sulle pagine di questo quotidiano: al Consolato italiano di Miami, scriveva Gente d’Italia, ci sono 8.500 pratiche dell’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) ancora da aggiornare che si sono accumulate nel tempo. Questo perchè, spiegavamo, Rocca è stato chiaro con i suoi collaboratori fin dall’inizio: “Tutto deve passare dal mio tavolo”, tutto. E pensare che al Consolato d’Italia a Miami sono impiegate 17 persone, di cui 8 contrattisti, con una media salariale che va dai 6 ai 7.000 euro al mese. Mica bruscolini”. A scrivere è Ricky Filosa, direttore di Italiachiamaitalia.com, per Gente d’Italia, quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia.

“Eppure il ritardo c’è, è evidente. Su circa 13mila iscritti Aire, più della metà è ancora da aggiornare: bisogna cioè verificarne i dati, controllare se l’indirizzo fornito dal connazionale è sempre lo stesso o è cambiato, se magari nel frattempo ci sono stati dei decessi… Un aspetto fondamentale per quanto riguarda soprattutto il momento del voto, e quindi l’invio per corrispondenza dei plichi elettorali, gli strumenti con i quali votano gli italiani all’estero. Altrimenti, si rischierebbe di ripetere i tanti errori – chiamiamoli errori – che si sono verificati nel 2006 e ancora nel 2008: schede elettorali inviate a indirizzi dove ormai non viveva più nessuno, a persone che non avevano diritto di voto, inviate persino all’indirizzo di persone decedute.

Allora ci siamo chiesti: ma com’è possibile che al Consolato di Miami ancora ci siano sul tavolo 8,500 pratiche Aire da aggiornare? E’ un ritardo che riguarda solo Miami, o è qualcosa che succede anche in altri consolati italiani nel mondo? E così abbiamo fatto una piccola indagine, contattando diversi consolati e chiedendo direttamente a loro a che punto fosse il loro aggiornamento Aire.

Per il nostro viaggio immaginario siamo partiti dalla Repubblica Dominicana. La segretaria dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo ci assicura: “Continua il lavoro di bonifica ed aggiornamento da parte di questa Rappresentanza dei propri schedari anagrafici”, sottolineando che “tale lavoro richiede un notevole impegno, dovuto anche alla partecipazione dei diversi Comuni italiani”. Certo, perchè nella questione aggiornamento Aire molto riguarda anche i Comuni, che non sempre lavorano bene e con la velocità necessaria. “Alla data odierna risultano 9.919 connazionali iscritti all’anagrafe di questa Circoscrizione consolare, dei quali 6.892 maggiorenni”, ci spiegano ancora da Santo Domingo, aggiungendo che “in occasione dell’ultimo referendum (giugno 2009) gli aventi diritto al voto, come da elenco del Ministero degli Interni e dopo la bonifica effettuata da questa Ambasciata, sono risultati essere 2.978″. Insomma, a Santo Domingo la “bonifica” c’è stata. Il lavoro è stato fatto, tutti i contatti Aire risultano aggiornati, secondo quando ci comunica la stessa Ambasciata italiana.

Dai Caraibi siamo andati in Europa, in Germania, dove il Console di Stoccarda in merito all’Aire ci ha scritto che loro sono impegnati con un ufficio a seguire i cambi di indirizzi, dei nuovi arrivati, delle persone decedute, per tenere aggiornati i loro elenchi; tuttavia, ci riferisce, c’è purtroppo poca collaborazione da parte dei connazionali. Comunque, ci spiega il Cosole, in caso di votazioni e in caso di discrasie tra l’elenco del Ministero degli Esteri, cioè Consolati, e Ministero dell’Interno, fa fede l’elenco del Ministero dell’Interno, che si basa sulle liste dei singoli comuni italiani, che talvolta – c’è anche questo aspetto – non vogliono aggiornare le liste Aire per interessi peculiari, perché scende la popolazione residente sotto soglie determinanti per avere per esempio una farmacia in più. E così è successo, per esempio, che alle ultime elezioni mancavano all’appello comuni interi calabresi o del napoletano o del Gargano.

Ruolo dei Comuni a parte, in Germania il lavoro sembra procedere bene e spedito: approfittiamo per invitare i connazionali a collaborare di più con le istituzioni diplomatiche italiane locali per quanto riguarda l’aggiornamento Aire.

Siamo stati anche in Irlanda, a Dublino. Qui, ci assicurano dal Consolato, non ci sono problemi importanti per quanto riguarda l’aggiornamento Aire: il lavoro di “bonifica” continua, anche se anche da Dublino ci dicono che spesso il ritardo è dovuto ai Comuni italiani, che non rispondono come dovrebbero.

Nel nostro viaggio immaginario siamo stati anche in America Latina: in Argentina e in Brasile, per esempio, da quanto ci risulta si potrebbe fare molto di più. Ma si tratta di paesi dove risiedono centinaia di migliaia di connazionali, e un certo ritardo nelle operazioni di aggiornamento è persino fisiologico e comprensibile. Ma nella circoscrizione consolare che riguarda Miami, si parla di 13mila italiani residenti, o poco più.

Potremmo continuare a raccontarvi ciò che ci hanno detto altri Consolati italiani nel mondo, ma crediamo di avervi già dato un’idea della situazione: in generale, ovunque nel mondo, i Consolati si preoccupano di tenere aggiornate le liste Aire. Ovunque nel mondo, tranne a Miami. E ritorniamo così dal Console Generale Marco Rocca, per chiedergli: visto che in questo periodo si parla di elezioni anticipate un giorno sì e l’altro pure, non sarebbe forse il caso di velocizzare un po’ i tempi per quanto riguarda quelle 8,500 pratiche Aire ancora da aggiornare?”


13 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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